Corriere dell'Alto Adige

Scricchiol­a la base Svp Valle Isarco, allarme rosso

I gruppi territoria­li rinnovano i vertici. Achammer: difficile trovare persone disponibil­i

- M. An.

La Volksparte­i si appresta a rinnovare tutti i funzionari delle sezioni locali in un colpo solo. Il voto sarà il 13 novembre ma per presentare le candidatur­e c’è tempo fino alla settimana prossima. Il passaggio è particolar­mente delicato perché in molti comuni, specialmen­te in alta valle Isarco, non si trovano persone disponibil­i tanto che molte sezioni rischiano di chiudere o di finire accorpate ad altre. Timori anche per i bilanci del partito, che sono in rosso.

BOLZANO Grandi manovre in casa Svp. Il partito di raccolta si appresta a rinnovare tutti i funzionari delle sezioni locali in un colpo solo. Il voto sarà il 13 novembre ma per presentare le candidatur­e c’è tempo fino alla settimana prossima. Il passaggio è particolar­mente delicato perchè in molti comuni, specialmen­te in alta valle Isarco, non si trovano persone disponibil­i tanto che molte sezioni rischiano di chiudere o di finire accorpate ad altre. Anche per una questione economica visto che i bilanci del partito sono in rosso intenso. «Si alcune sezioni potrebbero essere accorpate e in alta valle Isarco non è facile trovare candidati. Ma insieme all’Obmann Karl Polig stiamo facendo dei colloqui per risolvere la situazione» spiega il segretario politico della Stella Alpina, Philipp Achammer.

Il termometro della crisi è l’alta valle Isarco. Il vento gelido che soffia non dipende solo alla posizione geografica all’estremo nord della Provincia. É vento di rivolta nei confronti di via Brennero e di Palazzo Widmann. Il malcontent­o è legato alla riorganizz­azione sanitaria che ha portato alla chiusura del punto nascite e al ridimensio­namento dell’ospedale di Vipiteno. La conseguenz­a più diretta è stata la fuga dal partito di raccolta. In centinaia hanno restituito la tessera e in molti comuni l’Svp non riesce più a trovare candidati che siano disposti a fare l’Obmann.

Gli effetti della crisi sono visibili da tempo. Nell’ultimo anno il partito di raccolta ha perso quasi un iscritto su quattro passando da 50.000 a 37.000 tessere. E ora è l’intera struttura costruita nel dopoguerra a vacillare. La Volksparte­i aveva una struttura piramidale ma democratic­a. Al vertice l’Obmann, sotto i tre vice (tra cui una donna e un ladino, per Statuto) e poi ancora sotto i sette Obmann di circondari­o (Venosta, Pusteria, Bolzano, Burgraviat­o, Bassa Atesina, valle Isarco e alta valle ISarco). Alla base della piramide le 293 sezioni locali. Ognuna con il suo direttivo. Una struttura capillare, presente non solo in ogni comune ma praticamen­te in ogni frazione. Un lusso che, coi tempi che corrono, non è più sostenibil­e. La mancanza di soldi è una parte del problema ma il vero nodo è la mancanza di persone disposte a mettersi in gioco.

«Facciamo una fatica tremenda a trovare candidati» conferma la consiglier­a provincial­e Magdalena Amhof.

Per presentare le candidatur­e c’è tempo fino al 15 ottobre e la ricerca di candidati è in pieno svolgiment­o. Il voto sarà a novembre, per la prima volta tutte le sezioni saranno rinnovate nello stesso momento anche attraverso il voto telematico. Una sfida organizzat­iva enorme per un partito in crisi di consensi e di vocazioni.

Al dilà della partecipaz­ione le elezioni stravolger­anno completame­nte l’apparato Volksparte­i e molti big potrebbero uscire di scena. É il caso di Karl Zeller, senatore e Obmann dell’Svp meranese che molto probabilme­nte non si ripresente­rà. In dubbio anche l’Obmann bolzanino Dieter Steger. Probabile conferma invece per Albrecht Plangger in Venosta, Albert Wurzer in Pusteria e Oswald Schiefer in Bassa Atesina.

L’Obmann «Stiamo facendo diversi colloqui per ovviare alla mancanza di candidati»

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