RAFFORZARE IL PROGETTO EUREGIO PER VALORIZZARE L’AUTONOMIA
Sono tempi duri per la nostra terra. Assistiamo a cambiamenti a livello internazionale e nazionale che avranno ripercussioni anche sulla nostra provincia e che potremo in minima parte influenzare. Pensiamo al referendum costituzionale e alle elezioni presidenziali in Austria, a quel 4 dicembre che ci pone a un bivio: rafforzare lo spirito europeo e ripartire, oppure fare un salto nel vuoto. La nostra autonomia potrà resistere e rafforzarsi solo se viene considerata in un contesto europeo. L’Euregio in tal senso offre un’opportunità di dialogo mai avuta prima tra le amministrazioni dei tre territori e, ancora di più, tra i propri cittadini. È chiara la necessità di colmare il gap con questi ultimi per acquisire una sempre maggiore credibilità. Senza dimenticare che il potere d’azione dell’Euregio resta limitato e, trattandosi di cooperazione transfrontaliera, non si sostituisce agli Stati nazionali. Comunque sia, il progetto Euregio rappresenta nel suo piccolo un passo verso un futuro fatto di sinergie sempre piu strette che riguardano soprattutto le attività per i giovani, il settore della ricerca universitaria e le collaborazione nel mondo del lavoro, a cui io stesso ho avuto occasione di partecipare. All’interno del nuovo statuto di autonomia che le due Consulte stanno elaborando, nonostante tutte le divergenze e le tensioni politiche, è essenziale allora individuare una posizione univoca su un tema fondamentale come l’Euregio e l’Europa, due argomenti fondamentali che ci consentono di guardare oltre i confini della realtà locale e sentirci finalmente cittadini euroregionali ed europei.
Caro Marangoni,
sottoscrivo la sua lettera e le sue considerazioni dalla prima all’ultima riga. Noi — terra di confine e plurilingue — abbiamo più che mai bisogno di Europa e di quella sana cooperazione transfrontaliera che la stessa Europa auspica, sollecita e appoggia. L’Euregio rappresenta uno strumento appropriato che con lungimiranza è stato costruito e che deve poter operare al meglio. Inserire tale forma di cooperazione nel nuovo Statuto di autonomia è dunque non solo opportuno ma necessario. Anche in ciò l’Alto Adige/Südtirol deve diventare modello esemplare e costruire su questa esemplarità la propria forza.