UN NUOVO CORSO PER LE IMPRESE
Il recente bollettino dell’Istituto provinciale di statistica (Astat) si è occupato di «lavoro dipendente e retribuzioni nel settore privato (agricoltura esclusa) nel periodo 20082013». Un’analisi interessante per le informazioni che fornisce, ma anche, e forse soprattutto, per ciò che lascia intuire senza esplicitarlo. Si parte da un aumento del 4% dei lavoratori occupati. Un risultato sorprendente visto che si materializza in un periodo di crisi dove normalmente l’occupazione decresce. Tale contraddizione non è approfondita, ma l’Astat consente comunque di interpretarla tenendo conto degli altri dati riportati nel bollettino.
L’andamento occupazionale andrebbe accostato alle retribuzioni. Negli anni esaminati gli stipendi medi annui dei lavoratori dipendenti nel settore privato sono saliti dell’11%, ma nello stesso periodo sono anche stati decurtati dall’inflazione dell’11,7%. Le paghe lorde annue in termini reali presentano quindi una diminuzione dello 0,7%. L’esperienza insegna che un generalizzato calo retributivo normalmente finisce per provocare un rafforzamento della competitività del sistema con sconti e riduzioni di prezzo. Sarebbe quindi iniziata nel quinquennio sotto osservazione una fase di rinvigorimento dell’economia altoatesina sfociato poi nell’aumento occupazionale in questione.
È inoltre interessante leggere la struttura di questa manodopera aggiuntiva, dove il numero degli operai presenta un tasso di crescita nettamente inferiore a quello degli impiegati. Viene spontaneo considerare tale diversità come un lento e progressivo allontanamento di una parte dell’economia altoatesina dalla produzione manifatturiera a favore dei servizi. Nel periodo in esame, infine, si è assistito a un progressivo innalzamento dell’età dei lavoratori, indotto dal generale invecchiamento della popolazione e dalla crescente durata del percorso degli studi che ritarda l’ingresso dei giovani nel lavoro. L’Astat lascia intendere «fra le righe» che si tratta di un fatto positivo, visto che l’economia altoatesina necessita di persone altamente qualificate. Il rapporto statistico lascia intravedere quindi una situazione caratterizzata da un diffuso rafforzamento delle strutture aziendali che si sono adeguate alle esigenze di un’economia moderna, peraltro sostenuta da una manodopera adeguatamente formata. Del resto il barometro della fiducia, rilevato dalla Camera di commercio di Bolzano, da diversi mesi sta confermando un simile risultato.