Profughi, accordo con Alfano
Roma, Kompatscher dal ministro: saranno accolti 450 migranti «fuori quota»
Emergenza profughi: il Viminale finanzierà anche l’accoglienza dei 450 profughi «fuori quota». La missione romana del presidente Kompatscher ha dato frutti: un tavolo tecnico definirà i prossimi passi. Intanto, tra Comune e Provincia torna il sereno. Incontro chiarificatore tra il sindaco Caramaschi e l’assessora Stocker, che ha garantito entro la fine dell’anno sarà alleggerita la pressione di almeno 300 profughi su Bolzano, dove chiuderà l’hotel Alpi.
BOLZANO Il Viminale finanzierà anche l’accoglienza dei profughi «fuori quota». L’ultima tappa della missione romana del presidente Arno Kompatscher ha dato i frutti sperati: l’accordo per la gestione dell’emergenza profughi. «Un tavolo tecnico definirà i prossimi passi ma — spiega il Landeshauptmann Arno Kompatscher — ciò che più conta è l’accordo sulla redistribuzione. Se supereremo la nostra quota allora scatteranno i trasferimenti in altre Regioni».
A Roma Kompatscher è arrivato dopo una settimana di passione. Prima la circolare Critelli sull’accoglienza ai fuori quota e la «serrata» della Caritas che, in polemica con la Provincia, ha chiuso la consulenza profughi. Poi la maxirissa al Talvera che ha coinvolto diversi richiedenti asilo e la protesta nella sede dei servizi sociali dove è stato richiesto l’intervento della polizia per sedare gli animi. E mentre le associazioni si stanno mobilitando — martedì ci sarà una protesta davanti alla Provincia — per chiedere il ritiro completo della circolare che è stata solo leggermente modificata includendo tra le categorie «vulnerabili» tutti i minorenha ni. Stretto tra le associazioni di solidarietà che chiedono uno sforzo maggiore e una destra che insorge per ogni euro speso per i profughi, Kompatscher si è rivolto al ministro Angelino Alfano per ottenere risposte. E le ha ottenute.
«Abbiamo raggiunto un accordo importante» chiarisce Kompatscher. «Ovvero — aggiunge — che tutti i fuori quota saranno conteggiati e inseriti nel sistema nazionale di redistribuzione».
L’Alto Adige dovrebbe ospitare lo 0,9% degli sbarcati, ovvero 1.700 persone per il 2016. Attualmente ne sono presenti solo 1.400: un migliaio inviati direttamente da ministero dell’Interno, gli altri quattrocento sono i cosiddetti fuori quota. Ovvero persone che per un motivo o per l’altro hanno presentato a Bolzano la domanda di asilo politico . Tuttavia non essendo inseriti nel sistema ministeriale — che finora smistava solo quelli arrivati in Sicilia — si sono ritrovati senza un posto dove stare. Dopo una lunga battaglia condotta dalla rete «Bolzano accoglie» la Provincia si è decisa ad aprire delle strutture per far fronte all’emergenza. Il numero di «fuori quota» però continuato ad aumentare fino a che, con la circolare Critelli, la Provincia ha detto stop.
Ora l’accordo raggiunto con il Viminale costituisce una piccola rivoluzione. Infatti i profughi «altoatesini» saranno inseriti nel riparto nazionale il che significa che per ogni richiedente asilo accolto il ministero verserà 28 euro. Per la Provincia significa qualcosa come 120mila euro al giorno. Ma, soprattutto, quando in stazione arriveranno richiedenti asilo nessuno potrà girarsi dall’altra.
Il presidente «Se ci saranno ulteriori arrivi, anche noi potremo inviare richiedenti asilo in altre regioni»