Vertice Caramaschi-Stocker A fine anno chiude l’hotel Alpi
Incontro chiarificatore. Il sindaco: la periferia faccia la sua parte
Tra Comune e Provincia torna il sereno. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, ieri si è tenuto l’incontro chiarificatore tra il primo cittadino di Bolzano Renzo Caramaschi e l’assessora al Welfare, Martha Stocker. Presenti anche l’assessore provinciale ai lavori pubblici Christian Tommasini, il vicesindaco Christoph Baur e l’assessore comunale alle politiche sociali, Sandro Repetto. Al termine del vertice Caramaschi, che tanto aveva insistito per vedere l’assessora, appare soddisfatto.
«Ci hanno garantito che entro la fine dell’anno sarà alleggerita la pressione su Bolzano, Almeno 300 profughi dovrebbero essere trasferiti in periferia» spiega Caramaschi specificando che «se le promesse non verranno mantenute» tonerà ad alzare la voce.
«Dispiace doversi arrabbiare ma era necessario. Se ogni comune facesse la sua parte allora il problema non si porrebbe. In Tirolo hanno molti pi profughi di noi ma li hanno distribuiti in ogni paese e sono anche riusciti ad integrarli nel tessuto economico. Forse le nostre imprese sono meno brave ma non credo. Il problema — prosegue il sindaco del capoluogo — è che tutti sono stati concentrati a Bolzano. In un anno ci è piovuto sulla testa un paese di quasi mille persone. Come facciamo — si domanda Caramaschi — a farli lavorare tutti?».
Secondo il primo cittadino l’unica soluzione è fare in modo che ogni comune si prenda la sua quota. «L’accordo dell’Anci (l’associazione nazionale comuni italiani ndr) prevede una quota di 2,5 ogni mille abitanti ma quasi tutti i miei colleghi hanno cercato di mettere ostacoli. questo dispiace perchè si può rallentare l’iter ma prima o poi il problema arriva».
Caramaschi ha voluto che all’incontro fosse presente anche l’assessore Tommasini per ottenere garanzie sul risanamento delle vecchie caserme che dovrebbero essere trasformate in centri di accoglienza. Tommasini ha assicurato che si farà il possibile per accelerare i lavori e aprire le nuove strutture entro fine anno in modo da poter chiudere l’hotel Alpi.
Nel corso dell’incontro si è parlato anche di Ali market, l’ex supermercato che dovrebbe essere trasformato il centro profughi. «La struttura — avverte Caramaschi — sarà utilizzata solamente in caso di emergenza nel caso si verifichino massicci arrivi».