Popolazione verso l’obiettivo «senza età»
Università, convegno del Global Forum. Cittadini sempre più anziani
BOLZANO In 50 anni l’età media della popolazione mondiale è aumentata di 18 anni e, per la prima volta nella storia, il numero di anziani sta superando quello dei giovani. Con tutte le conseguenze che un simile cambiamento demografico comporta a livello sociale, economico e sanitario. Un problema o un’opportunità? A questo interrogativo hanno cercato di rispondere gli esperti internazionali riunitisi ieri nell’aula magna della Lub per l’ottava edizione del Global forum Südtirol, intitolata «Alto Adige 2050 senza età». «Non è l’invecchiamento della popolazione il nostro problema — sostiene Christian Girardi, fondatore e organizzatore del forum — ma il nostro atteggiamento di fronte ad esso. Il cambiamento demografico è un dato di fatto, sta a noi mettere in campo gli strumenti adatti a far fronte alle nuove sfide». E in questo la Lub, sostiene il rettore uscente Walter Lorenz, ha qualcosa da insegnare al resto d’Italia: «Negli ultimi anni il numero di adulti e anziani che decidono di riprendere gli studi universitari è aumentato. Il che rappresenta un’occasione preziosa non solo per loro ma anche per noi accademici di vedere integrate conoscenze teoriche e esperienze vissute. Motivo per cui abbiamo introdotto una “Senior student card” per permettere l’accesso alla maggior parte dei corsi del nostro ateneo e il riconoscimento dei crediti formativi ottenuti come for- mazione universitaria a pieno titolo». Uno strumento fondamentale, quindi, per garantire un autentico «life-long learning».
Ma è davvero possibile una società senza età? Il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, è convinto di sì: «Per risolvere i problemi del mondo bisognerebbe prendere l’esperienza e la saggezza di un anziano e metterle nel corpo di un giovane. Un’utopia, certo, ma il dialogo transgenerazionale è la strada da battere per il futuro». Del resto l’aumento dell’età media è un dato di fatto anche a Bolzano, dove, ad oggi, gli ultra 65enni rappresentano il 25% della popolazione. Il quadro degli esperti per il 2050 vede un italiano su tre ultra 60enne, un quinto degli anziani ultra 80enne e solo 4 giovani ogni 12 anziani. Per mettere in campo strategie efficaci e a lungo termine politica e imprese devono quindi puntare sul confronto internazionale, specie con quelle società che, già oggi, si piazzano ai primi posti quanto a età media. Esempio paradigmatico è il Giappone, «con la sua società più vecchia del mondo — spiega Florian Kohlbacher, direttore dell’Economist corporate network in Asia Settentrionale — Nel Paese del sol levante è già ravvisabile il fenomeno del “mercato d’argento”, quello legato al mondo degli anziani, comprensivo non solo di medicinali e prodotti sanitari ma anche di robotica, informatica e auto. La crescita della popolazione anziana e il calo delle nascite possono essere un’opportunità per le imprese che dovrebbero cominciare a considerare anche questa fetta di mercato, destinata a crescere».
Settore merceologico A livello internazionale le società stanno sviluppando prodotti per le fasce di età alte