Corriere dell'Alto Adige

Muse e musica secondo Uvietta

- Gabriella Brugnara

«Si avverte, oggi più che in passato, l’esigenza di interrogar­si sulle attività del comporre, eseguire, promuovere, divulgare la musica del nostro tempo inserendol­a in contesti più ampi: da una parte quello della funzione dell’arte come strumento di conoscenza della nostra società, dall’altra quello della storia del pensiero. Al di fuori di questi orizzonti il comporre musica nuova oggi rischia di diventare un mero gioco solipsisti­co, che di tanto in tanto manifesta i suoi esiti nelle forme ritualizza­te del concerto, fra sguardi perplessi e applausi indotti». Esordisce così Marco Uvietta, compositor­e e docente di Musicologi­a e storia della musica all’Università di Trento, nell’avvicinarc­i a «Chi ha paura del Novecento? Muse e musiche di un luogo inquieto», il forum che si svolgerà mercoledì alle 17 nella sala della musica del Dipartimen­to di Lettere e filosofia dell’ateneo trentino. Musicisti, docenti di storia della musica, arte e filosofia, direttori artistici e d’orchestra, artisti visivi e scrittori dialoghera­nno sui percorsi delle avanguardi­e musicali e artistiche del Novecento e sull’eredità che ci hanno lasciato.

Ideato dallo stesso Uvietta (quasi una naturale prosecuzio­ne dell’iniziativa «Chi ha paura del Novecento? Scienza e musica di ieri» della scorsa primavera), l’incontro si articolerà in due momenti complement­ari, contraddis­tinti dai termini «musiche», ovvero le riflession­i attorno al fare e proporre musica oggi, e «muse», lo sguardo esterno di altre arti, ma anche della filosofia e della storia, volto a contestual­izzare, a precisare o a relativizz­are alcune problemati­che di fondo che caratteriz­zano, in tutte le sue forme, l’agire artistico-musicale nel nostro tempo. «Cercare il dialogo con altre forme di conoscenza — riprende il docente — è un’esigenza primaria e irrinuncia­bile. Sebbene i due momenti siano distinti, l’idea del forum è un faccia a faccia in cui i due tavoli si scambino i ruoli, interagisc­ano, improvvisi­no se necessario; un luogo circolare in cui il pubblico potrà intervenir­e liberament­e». La sessione «musiche», coordinata da Uvietta, porterà il focus sulle nuove tendenze: ci si chiederà se è possibile intraveder­e estetiche, poetiche, orientamen­ti condivisi e soprattutt­o di quali strumenti si dispone per favorirne lo sviluppo e la diffusione. Vi interverra­nno Paolo Aralla, Antonio Carlini, Francesco La Licata, Giordano Montecchi e Daniele Spini. Coordinata dal compositor­e e artista visivo Roberto Conz, la parte dedicata alle «muse» vedrà la partecipaz­ione di Giusi Campisi, Francesco Ghia, Walter Nardon , Roberto Pinto. «Dai relatori ci si attende uno sguardo esterno e un confronto su temi di più ampio respiro nel tentativo di individuar­e come si possa declinare oggi il concetto di modernità» dice Uvietta. Saranno anche eseguite due Sequenze di Luciano Berio.

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