Muse e musica secondo Uvietta
«Si avverte, oggi più che in passato, l’esigenza di interrogarsi sulle attività del comporre, eseguire, promuovere, divulgare la musica del nostro tempo inserendola in contesti più ampi: da una parte quello della funzione dell’arte come strumento di conoscenza della nostra società, dall’altra quello della storia del pensiero. Al di fuori di questi orizzonti il comporre musica nuova oggi rischia di diventare un mero gioco solipsistico, che di tanto in tanto manifesta i suoi esiti nelle forme ritualizzate del concerto, fra sguardi perplessi e applausi indotti». Esordisce così Marco Uvietta, compositore e docente di Musicologia e storia della musica all’Università di Trento, nell’avvicinarci a «Chi ha paura del Novecento? Muse e musiche di un luogo inquieto», il forum che si svolgerà mercoledì alle 17 nella sala della musica del Dipartimento di Lettere e filosofia dell’ateneo trentino. Musicisti, docenti di storia della musica, arte e filosofia, direttori artistici e d’orchestra, artisti visivi e scrittori dialogheranno sui percorsi delle avanguardie musicali e artistiche del Novecento e sull’eredità che ci hanno lasciato.
Ideato dallo stesso Uvietta (quasi una naturale prosecuzione dell’iniziativa «Chi ha paura del Novecento? Scienza e musica di ieri» della scorsa primavera), l’incontro si articolerà in due momenti complementari, contraddistinti dai termini «musiche», ovvero le riflessioni attorno al fare e proporre musica oggi, e «muse», lo sguardo esterno di altre arti, ma anche della filosofia e della storia, volto a contestualizzare, a precisare o a relativizzare alcune problematiche di fondo che caratterizzano, in tutte le sue forme, l’agire artistico-musicale nel nostro tempo. «Cercare il dialogo con altre forme di conoscenza — riprende il docente — è un’esigenza primaria e irrinunciabile. Sebbene i due momenti siano distinti, l’idea del forum è un faccia a faccia in cui i due tavoli si scambino i ruoli, interagiscano, improvvisino se necessario; un luogo circolare in cui il pubblico potrà intervenire liberamente». La sessione «musiche», coordinata da Uvietta, porterà il focus sulle nuove tendenze: ci si chiederà se è possibile intravedere estetiche, poetiche, orientamenti condivisi e soprattutto di quali strumenti si dispone per favorirne lo sviluppo e la diffusione. Vi interverranno Paolo Aralla, Antonio Carlini, Francesco La Licata, Giordano Montecchi e Daniele Spini. Coordinata dal compositore e artista visivo Roberto Conz, la parte dedicata alle «muse» vedrà la partecipazione di Giusi Campisi, Francesco Ghia, Walter Nardon , Roberto Pinto. «Dai relatori ci si attende uno sguardo esterno e un confronto su temi di più ampio respiro nel tentativo di individuare come si possa declinare oggi il concetto di modernità» dice Uvietta. Saranno anche eseguite due Sequenze di Luciano Berio.