Appello di Palermo agli italiani delusi «Servono proposte da parte di tutti»
BOLZANO Ma la Convenzione serve veramente oppure sarebbe meglio chiudere baracca e burattini e restituire tutto alla politica? Per rispondere a questa domanda si sono ritrovati Olfa Sassi e Maurizio Vezzali, entrambi componenti della Convenzione dei 33 e il senatore bolzanino Francesco Palermo che di questo percorso è uno dei padri spirituali. «Ma che senso ha rimanere se trovano spazio quasi solamente le proposte della destra secessionista che ha occupato la convenzione quasi militarmente e tenta di inserire l’autodeterminazione nello Statuto» domanda Vezzali che in più di un’occasione ha pensato di dimettersi. Ai dubbi dell’ex presidente del Consiglio provinciale Palermo risponde invitandolo a non mollare. «Finora la politica non è riuscita a riformare lo Statuto e dunque si è provato ad affidarsi alla società civile. Da questo processo — chiarisce Palermo — non potrà nascere nulla di negativo ma potranno arrivare solo aspetti positivi a patto che tutti contribuiscano con le loro proposte. Non si può lasciare l’esclusiva a chi vuol minare le basi della convivenza». Olfa Sassi, più volte candidata con Sel, però rimane scettica. «Il problema è che la parte estremista riesce a portarsi dietro anche l’anima più moderata. Anche nell’Svp ci sono molti favorevoli alla secessione» sottolinea Sassi secondo cui la destra tedesca sta imponendo tutti i propri temi. «Alle fine la proposta di Statuto che sarà inviata a Roma dovrà essere discussa prima dal consiglio provinciale e poi approvata con legge regionale. Se arriveranno proposte irrealistiche allora ci sarà tutto il tempo di correggere il tiro. Andarsene ora — conclude Palermo — significa fare il gioco di coloro che hanno interesse ad affossare la Convenzione per l’Autonomia».