Lo straordinario viaggio compiuto da Marco Polo
Si provi a immaginare di organizzare con qualche compagno questo viaggio, escludendo l’uso dell’aereo: da Venezia, attraverso Siria, Irak, Iran, Afghanistan, Armenia, Georgia, Kazakistan, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, alla Cina (con soggiorno di sedici anni e puntate in Mongolia, Vietnam, Cambogia); per non parlare del ritorno via mare. Oggi si tratterebbe di un’impresa impossibile: in buona parte dei Paesi attraversati occorrerebbe affrontare conflitti economici, etnici, politici, religiosi, regimi nazionali chiusi e sospettosi, improvvise rivolte o colpi di Stato, tribunali spietati e carceri inumane. Nemmeno una poderosa scorta armata ci garantirebbe di arrivare incolumi. Eppure Marco Polo (Venezia, 1254-1324) armato solo di intelligenza, astuzia, savoir-faire, di qualche informazione trasmessa da parenti avventurosi e di qualche moneta d’oro, un viaggio simile lo portò a termine vivo e vegeto quasi ottocento anni fa, nel 1275, dopo anni di viaggio. La storia è nota: la sua personalità colpì tanto l’imperatore Qublai che gli furono affidate perfino importanti missioni diplomatiche e che incontrò difficoltà a ottenere di congedarsi. E si noti che prima e dopo di lui migliaia di mercanti compirono simili viaggi, ma senza lasciarci diari, mentre solo lui raccontò tutto nel famoso Milione, dettato in carcere (in francese, fra il resto) come prigioniero di guerra dei genovesi. Quel che veramente colpisce è il fatto che un percorso del genere, oggi, sarebbe assolutamente improponibile: altro che globalizzazione. E pensare che ancora negli anni Sessanta-Settanta del secolo scorso c’erano ragazzi che andavano e tornavano da Kathmandu su un vecchio Maggiolino Volkswagen, senza rischiare la vita. Che cosa è successo al mondo, alla gente? Via Marco Polo si trova in zona industriale, non lontano dalla stazione ferroviaria di Bolzano Sud.