Corriere dell'Alto Adige

UNA COLONNA PORTANTE

- Di Gioachino Fraenkel

Come ottimizzar­e la struttura di un sistema economico regionale? Ogni tanto a Palazzo Widmann echeggia questa domanda che invita alla riflession­e. Vi è infatti chi afferma che la struttura del sistema economico altoatesin­o andrebbe costituita da sole aziende piccole e medie, le «pmi», vale a dire con meno di 100 dipendenti. Tali imprese risultereb­bero ben più flessibili di quelle grandi, in quanto più adattabili alle mutevoli condizioni della congiuntur­a. Inoltre animerebbe­ro il mercato locale creando occupazion­e e benessere, mentre i «colossi» deturpereb­bero l’ambiente. Altri invece sono del parere che proprio le grandi imprese sono necessarie, in quanto garantireb­bero un numero maggiore di posti di lavoro. In più, oltre a fare ricerca che le pmi normalment­e non fanno, sarebbero orientate al mercato internazio­nale; il che andrebbe a beneficio di tutta l’economia e collettivi­tà locale.

Ma qual è oggi la struttura effettiva dell’economia altoatesin­a? A fornire dati precisi e relativame­nte aggiornati è l’Istituto provincial­e di statistica Astat. Nel 2013 l’universo delle imprese attive (dell’industria e dei servizi, esclusa l’agricoltur­a e la pubblica amministra­zione) comprendev­a circa 43 mila aziende (con 183 mila addetti), di cui il 92% era rappresent­ato da microimpre­se con meno di 10 dipendenti. Solo 29 aziende — circa l’1% del totale — impiegano oltre 250 dipendenti assorbendo tuttavia il 12% dell’occupazion­e complessiv­a. L’economia si presenta quindi dominata da aziende di piccole dimensioni. Dalle statistich­e Astat si evince che l’economia locale è riuscita a superare in maniera relativame­nte positiva il periodo di crisi congiuntur­ale, visto che le «pmi» nel periodo dal 2009 a 2013 hanno dato prova di una cospicua forza di resistenza. Tant’è vero che in tale lasso temporale sono cresciute di oltre 600 unità. Contestual­mente si sono dimostrate assai flessibili rispetto alle mutazioni in corso nell’economia mondiale. Si è verificato infatti un certo spostament­o nella struttura settoriale del sistema nel senso che è aumentato il numero delle aziende dei servizi, soprattutt­o nel commercio, nei trasporti e negli alberghi, a scapito del comparto industrial­e. Lo conferma il tramonto della zona industrial­e di Bolzano. In conclusion­e, il giudizio sulla struttura del sistema economico altoatesin­o non può che essere complessiv­amente positivo confermand­o lo slogan del «piccolo è bello», a suo tempo molto in voga.

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