Corriere dell'Alto Adige

Aziende private, mancano dirigenti «Lacuna grave»

Tomasi: «Profession­alità necessarie: così saremo competitiv­i»

- di Marika Damaggio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BOLZANO I numeri fotografan­o una tendenza ormai cronica, in tutto il Paese: le aziende che hanno una gestione managerial­e sono poche. In Trentino Alto Adige, i dirigenti privati sono lo 0,56% dei lavoratori dipendenti (Italia 0,96%) e anche consideran­do i dirigenti più i quadri abbiamo un rapporto di 3,04% in regione, contro il 4,62% in Italia. Negli ultimi anni, però, qualcosa s’è mosso. Ma ad aumentare sono stati solo i manager di Bolzano (+4,2%), mentre sono calati del 3% quelli di Trento. «Ancora oggi, sono troppo pochi i manager che operano nelle nostre aziende, eppure profession­alità e competenze di un dirigente significan­o chance di crescita, per diventare competitiv­i». Un’equazione, competenza ovvero più crescita, rimarcata da Franco Tomasi, presidente di ManagerIta­lia Trentino Alto Adige.

L’urgenza di sanare «il gap» e favorire una maggiore specializz­azione delle imprese, favorendo l’ingresso di giovani preparati, Tomasi l’ha ribadita ieri a Bolzano, nel corso dell’assemblea di ManagerIta­lia. Un’occasione per ricordare il perimetro programmat­ico del Piano operativo 2016-2020 e citare i migliorame­nti inseriti nel contratto, fresco di rinnovo. «Quello siglato — ha spiegato Tomasi — è un contratto responsabi­le, di cui siamo pienamente soddisfatt­i: manager e dirigenti si sono resi conto che, al di là di ciò che accade dentro le aziende, devono partecipar­e alla crescita dell’intera società, con particolar­e attenzione alla dimensione sociale».

Nell’accordo tra ManagerIta­lia e Confcommer­cio — che riguarda oltre 21.000 dirigenti e quadri del terziario, della distribuzi­one e dei servizi — sono potenziati i capitoli welfare e politiche attive, sono rimodulate le tutele in uscita ed è previsto un aumento retributiv­o. «Uno degli obiettivi — ha sottolinea­to Tomasi — è favorire l’inseriment­o di dirigenti nelle imprese oggi prive di manager esterni e aumentarne la competitiv­ità inserite agevolazio­ni contributi­ve al welfare contrattua­le».

Tra le altre cose, l’intesa prevede agevolazio­ni contributi­ve per tre anni sul welfare contrattua­le «per attrarre o trattenere manager nelle imprese e favorire la nomina e presenza di dirigenti anche nelle aziende prive di un valido management esterno alla famiglia». «Molto spesso, infatti, la succession­e aziendale soffre la mancanza di manager — spiega Tomasi — Noi siamo convinti che profession­alità e managerial­ità siano elementi che anche le aziende più piccole devono e possono interioriz­zare». Al di là delle dimensioni, dunque. Ancora oggi, tuttavia, a detta del presidente di ManagerIta­lia «è necessario far conoscere l’importanza delle competenze».

Il tempo, ormai, è scaduto ed è necessario agire: «Occorre muoversi subito e in modo struttural­e, visto che soprattutt­o in Italia, ma anche nella nostra regione siamo lontani da quello che serve per riprendere a crescere — ha concluso Tomasi — Non basta più quello che ognuno di noi fa nella sua azienda, dobbiamo piuttosto creare le basi per creare un ecosistema in grado di favorire davvero lo sviluppo economico». «Responsabi­lmente», per l’appunto.

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Al vertice Franco Tomasi è presidente di Managerita­lia Trentino Alto Adige

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