Stop a toponimi e Fisco. Giustizia in bilico
Con le dimissioni di Renzi si bloccano le norme di attuazione, congelata anche la Convenzione Parlamentari in «allerta» per salvare la legge di stabilità e il passaggio sugli avanzi di bilancio
BOLZANO Con la caduta del governo crolla anche il castello di norme di attuazione in attesa di essere varate. La «provincializzazione» del fisco, la norma sulla toponomastica e, soprattutto, la Convenzione che stava lavorando alla riforma dello Statuto tornano nel congelatore in attesa di un governo amico. L’unica speranza è di riuscire a salvare la norma di attuazione sul personale della giustizia e le conquiste ottenute con la legge di stabilità, in primis il comma che consente di spendere gli avanzi di bilancio. Renzi rimarrà in carica fino all’approvazione della finanziaria che, salvo sorprese, non dovrebbe essere stravolta.
Per l’Svp, che sul rapporto con Renzi aveva puntato tutto, il risultato nazionale è amaro. La sconfitta del sì e le dimissioni del premier infatti fermano una collaborazione che per l’Alto Adige è stata particolarmente fruttuosa in termini di nuove competenze. «Dei 15 punti contenuti nell’accordo politico tra Pd e Svp ne abbiamo realizzati 11» fa notare con una punta di orgoglio il governatore Arno Kompatscher che si gode il successo del sì in Alto Adige. Il voto ha dimostrato che l’Svp è ancora il partito più ascoltato in provincia ma l’amarezza per le dimissioni di Renzi è palpabile. Anche perchè Palazzo Widmann era sul punto di chiudere due partite storiche. La toponomastica e il fisco.
Pd e Svp si sono scontrati duramente sulla norma che istituiva la consulta cartografica provinciale, l’organo che avrebbe dovuto decidere sui toponimi «in uso». La norma è rimasta congelata in commissione e, a furia di attendere, il banco è saltato. Ora bisognerà vedere se il consiglio provinciale andrà avanti da solo ma il capogruppo Svp Dieter Steger lascia intendere che non ci sono alternative. «Qualche soluzione la si dovrà trovare anche perchè in primavera sulla toponomastica si esprimerà la corte costituzionale».
L’altra grane partita che si
Kompatscher «Dei 15 punti contenuti nell’accordo politico ne abbiamo realizzati 11 Ora inizia l’incertezza»
blocca è quella sul fisco. Da tempo la Provincia punta a mettere mano alla riscossione delle imposte e la relativa norma di attuazione era quasi pronta. Da parte dei tecnici c’erano forti resistenze ma Renzi si era impegnato ad accontentare i desiderata della Stella Alpina. Ora sarà difficile che un governo dimissionario o uno tecnico possano sbloccare la situazione.
L’unica speranza è di riuscire a salvare, in corner, la norma di attuazione sul personale della giustizia. «Serve solo un via libera tecnico non politico» dice Kompatscher augurandosi che il consiglio dei ministri approvi nei prossimi giorni la norma che la commissione dei Sei ha varato ormai da diverse settimane.
Tra le altre questioni che tornano nel congelatore c’è la riforma dello Statuto di Autonomia. Dopo mesi passati a dibattere, organizzare forum per coinvolgere la società civile la Convenzione per l’Autonomia e il Forum dei 33 diventano organismi assolutamente inutili. La riforma dello Statuto è rinviata sine die. più tesa e la segretaria Liliana Di Fede ammette che qualcosa è andato storto. «Avevamo contro l’estrema destra e l’estrema sinistra e pure i grillini. Impegnarsi per una causa giusta è comunque bello» commenta Di Fede. Decisamente più ottimista Carlo Costa, presidente di uno dei comitati per il Sì. «Il risultato del sì è il frutto del lavoro di una squadra coesa fatta di persone motivate, che seppur provenienti da posizioni diverse, hanno intravisto nella Riforma un comune denominatore di positività per la nostra terra. Adesso è importante che questa sinergia che si è creata non vada dispersa». Sulla stessa linea l vicepresidente della giunta Christian Tommasini. «L’Alto Adige ha perso una chanche di rafforzare l’autonomia ma la colpa non è certo del Pd che ha fatto la sua parte insieme all’Svp» commenta Tommasini.