I grillini: «L’autonomia salvata dal centralismo»
Festeggiano anche destra e sinistra. Biancofiore attacca Urzì: si è impegnato solo a parole
BOLZANO Festeggiano i verdi e i grillini, il centrodestra, la destra italiana e pure quella tedesca. Anche se per il fronte dei contrari il risultato altoatesino è negativo, l’esito nazionale copre abbondantemente la sconfitta patita a livello locale.
I più ringalluzziti sono i grillini che già immaginano un governo a Cinquestelle. «Abbiamo dato l’anima fino all’ultimo giorno per informare gli elettori per questo è un’emozione immensa sapere di aver contribuito a questo grande risultato, anche a livello locale. Abbiamo dato battaglia e difeso la democrazia e l’Autonomia dei nostri territori contro la deriva centralista imposta dalla riforma» commenta il deputato Riccardo Fraccaro. «L’appoggio a Renzi rischia di trasformarsi in un boomerang per l’Svp» gli ga eco il consigliere provinciale Paul Köllensperger. Esulta anche il centrodestra e Alessandro Urzì chiede a Kompatscher di seguire l’esempio di Renzi. «Si è appiattito sulle posizioni del governo, ora deve andarsene» tuona Urzì. Ma, nonostante i brindisi per la vittoria, nel centrodestra c’è ancora una profonda spaccatura. «I vertici Svp devono andare a casa insieme ai rappresentanti delle listarelle di centrodestra che si sono impegnati solo a parole» dice la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore.
Grande soddisfazione anche a sinistra. «Questo risultato netto impedisce una spaccatura del Paese. La vittoria del no e l’alta affluenza sono un segnale positivo di cambiamento della politica italiana»commenta Lidia Menapace, promotrice del comitato per il no in Alto Adige. «Si tratta — ha aggiunto la 92enne ex partigiana — di un’importante inversione di tendenza». Soddisfatto anche il coordinatore di Sel, Guido Margheri. «Inizia una nuova stagione politica, il reè nudo anche nella nostra terra». Secondo l’ex senatore Oskar Peterlini, attivissimo nei comitati per il no «la Svp ha puntato sul cavallo sbagliato e dobbiamo solo essere grati agli elettori italiani per aver impedito questa riforma».
Più articolata l’analisi dei verdi. «In Altyo Adige ha vinto il sì a una riforma che qui non si sarebbe applicata. Era una riforma sciagurata ed è bene che sia stata bocciata» scrive Riccardo Dello Sbarba. «I sudtirolesi hanno votato diversamente sì. Hanno detto sì alla clausola di salvaguardia, non alla riforma» nota invece il deputato di Sel, Florian Kronbichler.