LE TESTIMONIANZE
Il sindaco Schuster: «Liti frequenti» Paese sotto choc: Kurt era simpatico Il cordoglio dei compaesani. La vicina di casa: «In mattinata l’ho incrociata in stazione»
RASUN «Il paese è molto piccolo, e a volte si vengono si vengono a sapere anche vicende familiari: non è un segreto, quindi, che Kurt Huber e la moglie litigassero molto spesso. Ma di certo nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe potuto accadere un fatto simile». Il sindaco di Rasun Anterselva, Thomas Schuster, 42 anni della Svp, racconta che quella coppia era conosciuta, in paese, per non essere particolarmente serena. Anzi, altre fonti rivelano che di fatto erano separati, tanto che lei, Dzenana Mangafic, abitava altrove e tornava solo per fornirgli assistenza, visto che Kurt Huber è costretto sulla sedia a rotelle.
«Io non li conoscevo comunque benissimo, ma solo di vista o poco più. Lui — precisa poi il sindaco — era arrivato a Rasun da Marebbe, suo paese natale, a fine 2009. Inizialmente abitava vicino a casa mia, ma poi aveva fatto richiesta di un appartamento sociale del Comune. Lui, costretto sulla sedia a rotelle e con un basso reddito, aveva i requisiti per ottenere l’alloggio e così era entrato nel 2012 assieme alla moglie. Su di lei non ho molto da dire: l’unica volta che ho avuto a che fare con lei è stato un paio di anni fa, quando era venuta in municipio a spiegare di non essere in grado di pagare le spese condominiali, per quanto ridotte. Un problema al quale avevamo poi trovato una soluzione. Il signor Huber era una persona simpatica e mi dispiace molto per questo terribile fatto di sangue. Per la nostra comunità — aggiunge il primo cittadino — è un momento difficile. Ed è difficile comprendere, per i compaesani, che sia potuto accadere un episodio simile proprio nel nostro paese. Certo, si sapeva che Huber e la moglie, o ex moglie che fosse, non andavano più d’accordo, come avevano notato anche i vicini di casa, che abitano negli altri alloggi sociali del Comune. Ma da questo a immaginare un fatto simile. Chi l’avrebbe mai detto». A Rasun di Sotto — dove si trovano il municipio e,a poche centinaia di metri, la casa dove Huber è stato trovato assassinato — i residenti incrociavano più spesso la moglie Dzenana Mangafic che non lui. La notizia dell’omicidio si è subito diffusa a Rasun, dove però in pochi hanno voglia di parlare. Commenti anche contrastanti tra loro, come spesso del resto accade in questi casi dove «il senno di poi» rischia di influenzare i giudizi. E così da un lato la commessa della vicina Despar assicura: «La signora veniva spesso a fare la spesa da noi. Una persona normalissima, tranquilla, faceva la spesa come tutti e andava via». Ma al tempo c’è anche una vicina di casa che invece ricorda: «Quella donna era strana, aveva sempre un’aria malinconmica, triste. Per carità, era educata, e salutava, ma non l’ho mai vista fare un sorriso». Un’altra signora ancora assicura di aver notato Dzenana Mangafic proprio ieri mattina poco dopo le 9.10 alla stazione ferroviaria di Valdaora. «L’ho incrociata proprio questa mattina, io stavo andando via e lei invece arrivava. Mi aveva stupito vederla in stazione, visto che pensavo che abitasse insieme al marito. Ho pensato che magari fosse era uscita di casa all’alba, e che fosse stata magari a Brunico a fare una commissione». La conoscente si chiede cosa possa essere successo, come tutti del resto in paese, visto che a poche ore dal ritrovamento del cadavere ancora non ci sono certezze. Ma ribadisce: «Posso solo dire che quella coppia litigava spesso. E che lei giocava con le slot machine. In passato la vedevo spesso al bar Prosecco proprio per giocare».