Toponomastica, le 132 «rinunce»
Svelata l’ultima mediazione. Palermo sicuro: «Il meccanismo esclude forzature»
Nuove tensioni sulla toponomastica, con il Pd diviso sui nomi da allegare alla norma di attuazione in discussione alla Commissione dei Sei. Si tratta di un documento che dai 1.526 nomi dell’«allegato A» — frutto dell’accordo Fitto-Durnwalder — ha depennato circa 170 toponimi: oltre 40 escono dal dibattito in quanto ormai incontestati. Altri 132 vengono depennati in quanto accettati come solo tedeschi. Il mediatore Palermo rassicura, lunedì il voto dell’assemblea Pd.
BOLZANO Torna a infiammarsi sulla toponomastica il dibattito politico, con il Pd diviso sui nomi da allegare alla norma di attuazione in discussione alla Commissione dei Sei. Il senatore Francesco Palermo, ritenuto una figura super partes nel contesto della trattativa, illustrerà lunedì sera la sua proposta di mediazione nell’ambito dell’assemblea dei democratici.
Si tratta di un documento che dai 1.526 nomi dell’allegato A — frutto dell’accordo FittoDurnwalder — ha depennato circa 170 toponimi, licenziando infine un documento di circa 1.350 nomi. Dalla lista sono stati cancellati — in quanto ormai pacificamente accettati come bilingui e dunque non più oggetto di discussione — circa quaranta nomi, principalmente nomi di Comuni come Bolzano, Bressanone, Brunico, Andriano etc. Se approvata in Commissione dei Sei, la proposta Palermo sgombrerebbe il campo da — seppure improbabili, pur sempre possibili — dubbi e discussioni relativi a questi toponimi. Altri 132 nomi circa — grosso modo quelli dell’allegato B frutto dell’accordo Delrio-Durnwalder — vengono invece depennati dall’allegato A in quanto accettati come solo tedeschi.
A sparire sarebbero da un lato alcuni toponimi italiani che di fatto non sono mai stati utilizzati e che sono sempre stati percepiti come una forzatura, come ad esempio la località di Senales «Neuratheis», oppure alcune denominazioni di località montane. In altri casi si mantiene la denominazione in tedesco, inserendo in italiano solo il nome generico di «cima», «lago» o «sentiero». La valle di Altafossa diventerebbe ad esempio «valle Altfasstal» oppure «valle Altfass». Fra le due varianti — e in ogni caso per qualsiasi dubbio o divergenza — sarà la commissione paritetica prevista dalla norma di attuazione a confrontarsi per trovare una soluzione condivisa.
A far irrigidire in particolare Roberto Bizzo, determinato a non accettare alcuna mediazione che preveda un passo indietro rispetto all’allegato A, è tuttavia l’ipotetica scomparsa di alcuni nomi il cui uso è invalso anche in italiano. Le variazioni riguardano toponimi come «Punta Cervina» che rimarrebbe unicamente «Hirzer», la frazione di San Genesio «Lavenna» che verrebbe univocamente denominata «Langfenn», o ancora «Picco della Croce» che resterebbe «Wilder Kreuzspitz», o «Monte Sant’Anna» che diventerebbe «Monte Annaberg». Sparirebbe anche la denominazione della località del «Valico» sopra Naturno, che diventerebbe semplicemente «Hochwart».
«Concentrarsi sui singoli toponimi è un errore. Innanzitutto perché delle denominazioni si potrà poi ancora discutere, una volta approvata la norma di attuazione. La lista di compromesso serve a sbloccare la situazione, ma c’è ancora tempo per aggiustarla, perché prima dell’approvazione finale dovrà fare il giro dei ministeri. Nel frattempo si può ulteriormente limare» precisa Palermo tentando di placare gli animi.
Obiettivo del senatore è arrivare all’appuntamento del 14 febbraio — data della prossima convocazione della Commis- sione dei Sei — con l’accordo sull’allegato, in modo da poter così procedere con il via libera alla norma di attuazione. «Se così non sarà — mette in guardia il senatore — il pericolo è che la trattativa salti, che a giugno si vada al voto e che a quel punto la Volkspartei decida di farsi in Consiglio la propria legge sulla toponomastica in completa autonomia». Proprio perché si tratta di una soluzione di compromesso (la somma dei due allegati, meno la cinquantina di nomi tolti in quanto indiscussi), contiene alcune proposte che lo stesso estensore segnala come «sgradite».
La frazione del Comune di Siusi «Bagni di Razzes» ad esempio verrebbe — come da allegato A — denominata d’ora in avanti unicamente come «Bad Ratzes», nonostante copioso materiale turistico la pubblicizzi con la denominazione italiana. Altro esempio riguarda la «Cima Muta», che nell’allegato A rimaneva solo in tedesco «Hochmut». «Tuttavia ritengo che il punto non possa essere il singolo toponimo, ma l’avanzamento della convivenza attraverso un possibile accordo passibile di aggiustamenti in corso d’opera» conclude Palermo.
L’estensore «La bozza potrà essere aggiustata anche in seguito»