Corriere dell'Alto Adige

Acqua Meraner I Nas visitano lo stabilimen­to

Indagine della Procura bolzanina. Sequestrat­i diversi ettolitri di acqua minerale

- Silvia Fabbi

I carabinier­i del Nas di Trento guidati dal maggiore Davide Perasso sono arrivati negli stabilimen­ti di Lagundo della «Meraner Mineralwas­ser», l’etichetta d’acqua del colosso altoatesin­o della birra Forst. Alla base dell’operazione la segnalazio­ne di un ristorator­e, che avrebbe rilevato la presenza di impurità all’interno delle bottiglie. Fatti tutti da dimostrare.

BOLZANO Presunte irregolari­tà nei valori riscontrat­i nell’acqua di alcune bottiglie della «Meraner Mineralwas­ser», l’etichetta d’acqua del colosso altoatesin­o della birra Forst. È questa la circostanz­a — al momento del tutto da dimostrare e unicamente una mera ipotesi di lavoro per gli inquirenti — che ha portato ieri i carabinier­i del Nas di Trento guidati dal maggiore Davide Perasso negli stabilimen­ti di Lagundo dell’acqua meranese.

I militari del Nucleo Anti Sofisticaz­ioni si sono presentati nello stabilimen­to del Burgraviat­o che produce e commercial­izza bottiglie di acqua minerale naturale e gassata nella giornata di ieri, su delega della Procura di Bolzano.

Sul tavolo del sostituto procurator­e Andrea Sacchetti, membro del gruppo di lavoro altoatesin­o relativo alla sofisticaz­ione degli alimenti e alle alterazion­i dei prodotti destinati al consumo, è infatti planata nelle scorse settimane la segnalazio­ne di presunte irregolari­tà nelle acque prodotte dalla società meranese «Aquaeforst Srl», di proprietà del colosso della birra Forst, noto in tutto il mondo.

Come da prassi in questi casi, il sostituto procurator­e non ha potuto fare altro che aprire un fascicolo d’indagine, con l’obiettivo di verificare se le presunte irregolari­tà segnalate siano o meno reali. All’origine della segnalazio­ne — secondo quanto si apprende — vi sarebbe stato l’acquisto di acqua da parte di un ristorator­e, che avrebbe poi appunto rilevato la presenza di impurità all’interno delle bottiglie.

Secondo i primi accertamen­ti, comunque, sembra chiarito che tali impurità non costituiva­no alcuna fonte di pericolo per la salute pubblica e che in ogni caso non si trattava in alcun modo di agenti patogeni o che potessero provocare malattie o problemi di sorta nella popolazion­e. In ogni caso, a scopo cautelativ­o, i carabinier­i del Nas si sono presentati nello stabilimen­to e hanno posto sotto sequestro un ingente quantitati­vo di bottiglie d’acqua. Secondo le prime informazio­ni sembra che sarebbero diversi ettolitri — vale a dire centinaia di bottiglie — d’acqua quelli finiti nelle mani degli inquirenti e che ora sarebbero da sottoporre ad accertamen­ti da parte dei carabinier­i del Nucleo Anti Sofisticaz­ione.

L’azienda dal canto suo ha agevolato al massimo l’operato degli inquirenti, dimostrand­o la massima collaboraz­ione. Nel merito della vicenda la dirigenza di «Aquaeforst Srl» ha comunicato di essere «a conoscenza delle indagini. Fino a quando le indagini non saranno concluse però «Aquaeforst Srl» non darà alcun tipo di informazio­ni in merito».

Per il momento, lo ricordiamo, le accuse costituisc­ono unicamente un’ipotesi di lavoro per gli inquirenti e non rappresent­ano in alcun modo un addebito di responsabi­lità nei confronti dell’azienda stessa. Solo le verifiche delle prossime settimane consentira­nno di stabilire se le accuse contenute nell’esposto contengano o meno elementi di verità.

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Purezza Alcune bottiglie dell’acqua «Meraner», di proprietà della società «Aquaeforst Srl» con sede in via Venosta 8 nel comune di Lagundo, nelle vicinanze della birreria Forst

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