Corriere dell'Alto Adige

Spese, chiesti due anni per Leitner

Ulli Mair verso l’archiviazi­one

- Luigi Ruggera

Il pm bolzanino Igor Secco ha chiesto ieri una condanna a due anni per Pius Leitner, consiglier­e dei Freiheitli­chen, accusato di peculato in merito alla gestione dei finanziame­nti del suo gruppo consiliare. Nel «caso sex toys», chiesta l’assoluzion­e per la collega Mair.

BOLZANO Il pm bolzanino Igor Secco ha chiesto ieri una condanna a due anni per Pius Leitner, consiglier­e altoatesin­o dei Freiheitli­chen, accusato di peculato in merito alla gestione dei finanziame­nti del suo gruppo consiliare. All’epoca dei fatti contestati, dal 2008 al 2012, Leitner era capogruppo del partito, mentre la coimputata Ulli Mair era una semplice consiglier­a e non aveva incarichi all’interno del partito: proprio per questo motivo, il pm ha chiesto l’assoluzion­e nei confronti di Ulli Mair. Il procedimen­to abbreviato, davanti al gup Andrea Pappalardo, è stato rinviato al 10 marzo, quando verrà letta la sentenza.

Ieri l’avvocato difensore Alessandro Tonon ha chiesto l’assoluzion­e per entrambi gli imputati, sostenendo che non si possa parlare di peculato visto che il gruppo consiliare dei Freiheitli­chen aveva un conto corrente bancario nel quale confluivan­o sia i contributi pubblici ma, soprattutt­o, i versamenti privati da parte dei consiglier­i singoli (1.300 euro al mese a testa). «Sul conto — spiega Tonon — si trovavano in totale 234mila euro, mentre le spese che vengono contestate ammontavan­o a 47mila euro. Sul conto finivano quindi sia i soldi pubblici che il denaro privato, quest’ultimo in misura nettamente superiore alla spesa contestata. Come si può sostenere, quindi, che i soldi utilizzati per le spese contestate provenisse­ro da contributi pubblici piuttosto che dai versamenti privati?». Per chiarire meglio questo concetto, l’avvocato è ricorso ad un esempio pratico. Ha portato in aula due bottigliet­te d’acqua ed un bicchiere: «Ipotizziam­o che la prima bottiglia contenga acqua pubblica e la seconda acqua privata: versiamo il contenuto di entrambe in un bicchiere, dal quale poi preleviamo alcune gocce. Queste gocce sono di acqua pubblica o privata? Impossibil­e stabilirlo, e allo stesso modo è impossibil­e parlare di peculato in questo caso». La vicenda si riferisce a varie spese, da parte dei Freiheitli­chen, per un totale di 47mila euro, che secondo la Procura non sarebbero stati utilizzati per finalità legate all’attività politica del gruppo. Tra le spese contestate era finito anche un gadget erotico ed una coppa sportiva. La vicenda, che risale al 2014, aveva destato sconcerto e proteste nell’opinione pubblica, ma i Freheitlic­hen si difendono spiegando che «lo scontrino per l’acquisto di un vibratore da 25 euro, acquistato per uno scherzo, era finito per errore nella documentaz­ione di rimborso spese».

«Avevamo incaricato la nostra segretaria di andare ad acquistare il vibratore, insieme ad altri due articoli scherzosi, e lei aveva preso i soldi dalla cassa del partito, ma non si tratta di soldi pubblici» sottolinea Ulli Mair.

In secondo luogo viene anche contestata la spesa per l’organizzaz­ione di una conferenza stampa. Al riguardo la difesa richiama le sentenze della Cassazione sui casi Tretter e Fiorito, dalle quali si evince che i gruppi devono essere considerat­i non soltanto come «articolazi­oni interne del consiglio regionale», bensì anche come espression­e dei partiti politici di riferiment­o, includendo quindi tra i compiti dei gruppi anche lo svolgiment­o, all’esterno del consiglio, di attività di carattere propriamen­te politico.

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 ??  ?? Esponenti «storici» i consiglier­i provincial­i dei Freiheitli­chen Ulli Mair e Pius Leitner, finiti sotto la lente per le spese del partito
Esponenti «storici» i consiglier­i provincial­i dei Freiheitli­chen Ulli Mair e Pius Leitner, finiti sotto la lente per le spese del partito

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