Slot, ancora sigilli Caramaschi: «Norme chiare»
Il sindaco ricorda la norma del 2010 sui siti sensibili. Ieri lo stop per la Multikulti di via Streiter
BOLZANO «La norma di tutela dei siti sensibili è del 2010. e i gestori delle sale gioco avrebbero potuto, da tempo, trasferire l’attività».
In relazione alla recente chiusura di alcuni locali adibiti al gioco — interventi avvenuti non senza polemiche e strascichi legali — il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi affida a una nota le sue precisazioni. Il riferimento è appunto alla normativa di sette anni fa: «Per i relativi locali interessati, si sarebbero dovuti attivare per trovare soluzioni alternative, lontano dai siti sensibili — sottolinea in sostanza il primo cittadino — non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno. Le licenze per le quali vengono effettuate le chiusure, in quanto interessate da pronunce del Tribunale amministrativo regionale immediatamente esecutive, sono peraltro scadute dal 31 dicembre 2015, pertanto da più di un anno. I gestori avrebbero perciò potuto, da tempo, trasferire l’attività. In base alla Legge Urbanistica, il terziario in zona produttiva è ammesso senza limitazioni». Circa i contenuti della legge sul gioco adottata dalla Provincia, il sindaco Caramaschi rammenta infine che «anche l’Antimafia ha espresso ampio gradimento per tale scelta normativa».
Intanto, prosegue l’attività della polizia municipale nel mettere i sigilli alle aree che nei locali sono adibite a ospitare le slot.
Ieri è stata la volta dell’area all’interno della «Multikulti» di via Streiter. Ovviamente, l’intervento dei vigili ha riguardato solo il blocco delle slot e non il resto delle attività del locale, che è anche Internet point.
Un «impatto limitato» avuto anche in sostanza dalla sala di viale Europa, con il proprietario che dopo aver subìto il provvedimento dei sigilli delle slot, ha comunque richiesto di iniziare una nuova attività da locale pubblico, fatto che dovrebbe oltretutto poter garantire i dipendenti. Si vedrà. Il titolare Michele galasso, comunque, in relazione ai sigilli aveva parlato di un «accanimento» verso il settore. Di qui, in sostanza, la replica di ieri da parte del sindaco.
Porte riaperte Nei locali colpiti dal provvedimento restano comunque le altre attività