Minoranze, la Corte di Giustizia dà ragione al Fuev
Commissione bocciata sul «SafePack». L’europarlamentare Dorfmann: «Sentenza storica»
BOLZANO «Una sentenza storica per le minoranze in Europa». L’europarlamentare della Volkspartei, Herbert Dorfmann non nasconde la sua soddisfazione dopo che ieri la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha ribaltato la decisione della Commissione europea di respingere il «Minority SafePack», un’iniziativa a difesa delle minoranze nazionali lanciata proprio dai «cittadini sudtirolesi».
Nel 2013 — riassume l’europarlamentare in una nota — con il sostegno dell’Unione Federale delle Nazionalità Europee (Fuen), un comitato di cittadini ha avviato un’iniziativa europea mirata a rafforzare le leggi europee a tutela delle minoranze nazionali e linguistiche, «per proteggere maggiormente la diversità culturale e linguistica nell’Unione».
L’iniziativa in questione — prosegue sempre Dorfmann — è ufficialmente nata in occasione del congresso nazionale del Fuev, nel 2013, ed è stata lanciata con una manifestazione colorata in piazza Duomo, a Bressanone.
Le iniziative dei cittadini europei devono essere vagliate dalla Commissione europea e hanno bisogno di raccogliere almeno un milione di firme di sostegno per acquisire valore legale: «La Commissione europea aveva però rifiutato di registrare questa proposta, spiegando che la tutela delle minoranze, così come concepita nell’iniziativa dei cittadini, non rientra nelle competenze dell’Unione — ricorda Dorfmann — questo ha bloccato l’iniziativa, impedendo di avviare la raccolta firme. Ma, soprattutto, il fatto che la Commissione si sia dichiarata non competente per la tutela delle minoranze, ha rappresentato un duro colpo alla loro protezione in Europa».
I sostenitori dell’iniziativa hanno fatto appello alla Corte di Giustizia dell’Unione europea contro la decisione della Commissione e hanno vinto la causa. La Corte di Giustizia ha respinto la decisione della Commissione perchè «non ha giustificato in maniera adeguata la bocciatura dell’iniziativa».
Dorfmann, che ha contribuito all’iniziativa dei cittadini e l’ha sostenuta, dichiara che ora questa sentenza rappresenta «una pietra miliare» nella politica europea per la protezione delle minoranze: «Ha avuto ragione chi da anni promuove un maggiore impegno dell’Unione europea a favore della tutela delle minoranze».