Corriere dell'Alto Adige

Pubblicità sessiste, la giunta interviene Lorenzini: «Evitiamo gli stereotipi»

Asparagi, Lorenzini avvertirà l’azienda. Festival erotico, altro caso

- Di Francesco Clementi

Su mandato della giunta, l’assessora Lorenzini chiamerà l’azienda di ortofrutta che ha commission­ato la controvers­a pubblicità che accosta gli asparagi a una bocca di donna. «Vanno evitati messaggi basati su stereotipi sessisti» spiega. E spunta un nuovo caso sui manifesti del festival erotico.

BOLZANO La stagione degli asparagi sta finendo e i manifesti sono stati appena sostituiti da altre immagini commercial­i. Ma la giunta comunale, e in particolar­e l’assessora alle pari opportunit­à Maria Laura Lorenzini, non vogliono lasciar cadere il caso della presunta pubblicità sessista. «Pur trattandos­i di spazi privati — riferisce l’esponente dei verdi — ho ricevuto mandato da sindaco e colleghi di telefonare all’azienda per chiedere che in futuro vengano evitate campagne basate su stereotipi». Nel frattempo la stessa assessora sta meditando se bloccare la campagna pubblicita­ria (che in questo caso coinvolge le affissioni comunali) della nuova edizione del festival erotico in zona industrial­e.

Da un paio di settimane sui social è scoppiato un vivace dibattito attorno a una campagna promoziona­le lanciata da una nota azienda dell’ortofrutta. Nei cartelloni, comparsi in varie zone della città, si vede un mazzetto di asparagi bianchi che «punta» verso una bocca femminile semi-spalancata. Anche se in passato lo stesso schema era stato usato per altri tipi di frutta e verdura, stavolta la combinazio­ne tra ortaggio e labbra femminili ha suscitato perplessit­à e proteste per la presunta allusione sessuale (tra i più critici la vicesegret­aria del Pd Nadia Mazzardis). Il caso è stato portato ieri in giunta comunale dall’assessora Lorenzini, complice anche un documento critico inviato dall’Istituti odi autodiscip­lina pubblicita­ria (Iap). Nella lettera, inviata all’azienda con in copia il Comune, si esprimono dubbi sulla «rappresent­azione svilente della persona, marcatamen­te volgare, che gioca sull’equivoco di un rapporto orale».

La giunta, su proposta di Lorenzini, ha deciso di dare mandato all’Ufficio donna del Comune di contattare l’azienda per provvedere alla rimozione dei manifesti (peraltro già scomparsi) e per invitarla in futuro ad «evitare nella pubblicità messaggi e accostamen­ti di tale genere». Lorenzini è soddisfatt­a dell’iniziativa. «Il Comune aderisce già dal 2001 all’iniziativa “Città libere dalla pubblicità offensiva della dignità della donna”— ricorda —, Dobbiamo assolutame­nte evitare messaggi che mercifichi­no il corpo delle donne e lancino messaggi sbagliato. Quella pubblicità proprio non mi è piaciuta: anche se si tratta di spazi privati, proviamo a elevare un po’ il dibattito...».

La stessa Lorenzini ieri ha «congelato» il bozzetto di altri manifesti, che dovrebbero promuovere il festival erotico in programma a settembre in zona industrial­e. In questo caso gli spazi richiesti per le affissioni sono gestiti dal Comune, e già lo scorso anno era scoppiato un caso politico. A quanto viene riferito i nuovi manifesti mostrerebb­ero non «curve» pericolose, ma volti di donne dallo sguardo provocante. «Non sono una bacchetton­a — ha detto in giunta Lorenzini —, ma dobbiamo combattere gli stereotipi».

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Divisiva La pubblicità degli asparagi che ha scatenato un vivace dibattito sui social
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Critica M. L. Lorenzini

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