GRANDI MANOVRE VERSO IL VOTO
Arno Kompatscher è più che mai deciso a continuare a fare il Landeshauptmann, dunque si ricandiderà alle prossime elezioni per ottenere un altro mandato. Al momento si può ritenere che non avrà rivali, men che meno l’eurodeputato Dorfmann che qualche chiacchiera — pilotata o solo ingenua — aveva presentato come un Bruto pronto a fargli le scarpe.
Le prossime elezioni provinciali si terranno nell’autunno del 2018, dunque manca più di un anno, tuttavia in politica le urne sono sempre dietro l’angolo, se non altro perché molti protagonisti calibrano le loro azioni sulla base di quando potranno o meno rendere (in termini di consenso, ovviamente) alle più vicine consultazioni. Le grandi manovre — soprattutto nei partiti maggiori — sono perciò già cominciate, visto che il voto provinciale si incrocerà con quello delle politiche.
La prima cosa da capire è allora chi andrà a Roma e chi resterà a Bolzano. Per quanto riguarda l’Svp, c’è già una grossa novità. Per limite statutario di mandati, il senatore Zeller non si ricandiderà. Il problema adesso è di sostituirlo non solo come senatore, perché occorrerà colmare il grande vuoto politico-operativo che lascerà: è infatti l’uomo che per conto della Stella alpina tieni i contatti a Roma e gestisce tutte le trattative più delicate, avendo pure l’indispensabile competenza giuridica. Insomma, una perdita importantissima. Zeller — dopo aver respinto come poco eleganti le proposte di modificare lo statuto per consentirgli un altro mandato — ha però avanzato una soluzione in due mosse. La prima è diventare vicepresidente Svp, di fatto con delega sugli stessi temi che trattava a Roma. La seconda confermare a Roma l’onorevole Alfreider, una sorta di sua longa manus. Al politico ladino è stato riconosciuto grande talento come tessitore di rapporti politici nella capitale. Tale soluzione chiude inevitabilmente la porta a un presunto rientro di Alfreider a Bolzano per sostituire l’assessore ladino Mussner. Il quale lascerà per limite di mandati, dopo esser stato un fedelissimo di Durnwalder e, proprio per questo, mai entrato nel cerchio ristretto degli uomini del nuovo presidente Kompatscher.
Se queste sono le novità più grandi per la Volkspartei, sul fronte dei partiti italiani il Pd si avvia — senza problemi di eleganza politica — a una soluzione salomonica tra Bizzo e Tommasini: il limite statutario dei due mandati sarà revocato per entrambi. Poi saranno gli elettori a dire come va a finire.