Minnei raggelata «Sconfitta per tutti noi»
La sovrintendente: agghiacciante. L’operatrice: doppio fronte
La sovrintendente scolastica Minnei si dice raggelata dalla morte del ragazzo: «Una sconfitta per la società e la scuola». Bruccoleri (La Strada): «Diminuisce l’età dei consumatori di droga».
«Una notizia che mi lascia agghiacciata, che dà il senso di solitudine e abbandono che circondava questo ragazzo». La sovrintendente Nicoletta Minnei è sconvolta.«Come scuola cerchiamo di lavorare il più possibile sia sulla prevenzione che sul recupero, anche perché io dico sempre che soprattutto nella prima fase della vita rivestiamo un ruolo molto importante sotto il profilo della stima e della considerazione di sè dei ragazzi. Questa è una perdita per la società e un grave lutto per la scuola come istituzione. Un diciassettenne che muore in questo modo è una sconfitta. Una vita così breve, così ricca di difficoltà, conclusasi in un contesto di estremo abbandono ci dice chiaramente dove occorre intervenire e tutte le sfide da affrontare. Dico sempre — aggiunge Minnei — che la scuola ovviamente non può farsi carico di tutte le problematiche, ma il nostro è un ruolo chiave che si incrocia inevitabilmente con tutti gli altri aspetti della vita dei ragazzi. L’adolescenza certamente rappresenta una fase della vita sempre più difficile da ascoltare e in generale ritengo che a tanti ragazzi manchino figure in grado di fornire un orientamento».
Sul fronte dei dati, il quadro locale presenta in effetti tinte fosche. L’età media dei consumatori si abbassa sempre di più, mentre aumentano il numero di donne che fanno uso di sostanze stupefacenti. «Soprattutto: l’eroina è di nuovo sul mercato. Stiamo notando che dall’abbuffata di psicostimolanti si è passati all’utilizzo di sedativi da decompressione, inclusi i derivati dell’oppio», spiega Marina Bruccoleri, responsabile del settore tossicodipendenze dell’associazione La Strada - Der Weg. «Abbiamo contatti con consumatori sempre più giovani, e anche il numero di ragazze che incontriamo è in crescita. Da parte nostra cerchiamo di operare sui fattori di rischio per prevenire la dipendenza da un lato con il servizio «Exit», e dall’altro lavoriamo con i familiari». Sull’episodio specifico Bruccoleri preferisce non commentare ma riguardo il grado di pericolosità di certe sostanze tiene a sottolineare che «l’eroina uccide, questo sia ben chiaro. Soprattutto se il principio attivo della sostanza iniettata è più alto del solito o se la droga è tagliata male. La morte di un giovane, per giunta minorenne, colpisce tutti, sia come persone, come operatori e anche come genitori».