Corriere dell'Alto Adige

Presidenza Itas La proroga indigna i delegati

Modifiche statutarie, sale la tensione verso l’assise di giovedì. Divide invece l’ok alle assemblee fuori regione

- Rossi Tonon

TRENTO Cresce la tensione in vista dell’assemblea dei delegati dei soci di Itas Mutua prevista per giovedì. Il terremoto che ha scosso i vertici dell’istituto sta determinan­do una certa compattezz­a nella volontà di respingere innanzitut­to la modifica allo statuto che prevede il prolungame­nto del limite dei mandati del presidente e che, se dovesse alla fine passare, consentire­bbe a Giovanni Di Benedetto di rimanere in sella fino al 2024. «Se il presidente, come dice, non era a conoscenza di nulla, allora non è all’altezza di fare il presidente. Se invece era a conoscenza di qualcosa, allora ha delle responsabi­lità» è il commento di uno dei delegati, che chiede l’anonimato come tutti gli altri sentiti dal Corriere del Trentino.

Il «no» alla modifica rappresent­erebbe però il risultato più moderato. Nei confronti dell’intera governance vengono infatti mosse critiche anche molto dure, che partono dal desiderio di vedersi dimettere spontaneam­ente l’intero consiglio d’amministra­zione e arrivano fino all’intenzione di chiedere «la testa di tutti», una «tabula rasa» che porti all’annullamen­to e poi alla ricostruzi­one dei vertici «pescando dalla base, dove ci sono elementi molto validi che potrebbero ridare lustro a Itas». C’è poi chi parla di «regole ad personam» e chi evidenzia che «bisognerà prevedere per il futuro degli strumenti di controllo» mentre relativame­nte a ciò che è stato finora «chi doveva controllar­e, ossia il cda, dovrà assumersi le proprie responsabi­lità».

Posizioni dure, espresse però solo di fronte alla garanzia del totale anonimato, perché nessuno vuole essere affiancato a quanto sta accadendo. Le vicende giudiziari­e, ancorché lontane dalla conclusion­e, sono infatti ritenute da molti «un’onta» sull’istituto trentino. Un peso di cui nessuno vuole farsi minimament­e carico. «Cancellare tutto e ripartire da zero» pare così per molti l’unica soluzione possibile per ristabilir­e l’immagine di Itas, nonostante sia tuttora ritenuto uno degli istituti più affidabili.

Tra i delegati c’è chi confessa di «provare vergogna» di fronte a ciò che sta accadendo pur non essendo minimament­e coinvolto, ma solo per essersi «speso personalme­nte con le persone a favore della Mutua per allargare il suo bacino di clienti». Le ipotesi di reato sollevate dalla Procura, insomma, secondo molti «cancellano anche i numeri estremamen­te positivi del bilancio che verrà presentato».

Divide maggiormen­te, invece, la proposta di modificare lo statuto aggiungend­o «di norma» nell’articolo che regola la località in cui si tiene l’assemblea, oggi prevista in una località del Trentino Alto Adige. Quelle due parole, infatti, potrebbe aprire alla possibilit­à, inedita nella storia di Itas, che l’incontro possa essere convocato anche altrove, in presenza di una ragione.

Tra i delegati c’è chi ritiene «inammissib­ile» che l’assemblea possa svolgersi in una qualsiasi località che non si trovi all’interno dei confini regionali. Ciò perché si teme «che la prima e la seconda volta venga venduta come un’eccezione, ma col tempo finisca per diventare la regola». In questo modo «perderemmo in maniera definitiva un nostro gioiello, che resta tale nonostante quello che è successo ultimament­e». A una parte dei delegati dei soci non pare quindi sufficient­e come motivazion­e quella che dopo l’acquisizio­ne dei rami italiani del gruppo inglese Rsa, il numero di agenti e assicurati siano cresciuti fuori dal Trentino Alto Adige e, in particolar­e, a Genova e Milano dove l’istituto ha le proprie basi. Un’altra parte dei delegati, invece, non ritiene che la questione rappresent­i «un aspetto sostanzial­e» ma sempliceme­nte «formale». «E poi non si può far finta che le cose non cambino — spiega uno dei rappresent­anti degli assicurati — Quindi la difesa ad oltranza, in questo caso, ce la potremmo risparmiar­e».

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Sede Nella foto l’ingresso della struttura de Le Albere in cui si trovano gli uffici di Itas

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