Lotta alla droga La giunta schiera gli street worker
Indagine sulla morte del diciassettenne. La polizia alla ricerca degli spacciatori
Street worker, operatori di strada per cercare di prevenire e gestire il disagio giovanile. È la risposta del Comune di Bolzano dopo la tragedia della morte di un diciassettenne. «Non si tratta di un’iniziativa “spot”, ma di un progetto pilota serio, che durerà un anno: valuteremo i risultati solo alla fine», spiegano in giunta. Il sindaco Caramaschi: «Tutti però dobbiamo farci un esame di coscienza».
BOLZANO Proseguono le indagini della questura di Bolzano per cercare di far luce sulle cause e le eventuali responsabilità del decesso del ragazzo, di soli 17 anni, trovato morto all’interno di un garage privato in via Renon.
L’ipotesi più accreditata, al momento, è che si sia trattato di un’overdose: accanto al corpo del ragazzo infatti è stata trovata una siringa. La conferma dovrebbe arrivare oggi, dall’autopsia sul corpo del giovane, che era stato trovato in un anfratto del parcheggio sotterraneo. Non si esclude che il giovane si fosse già appartato, in precedenza, in quel luogo appartato, ma su questo non ci sono ancora delle conferme. A trovare il cadavere era stata una persona che stava effettuando le pulizie. Il decesso sarebbe avvenuto due giorni prima del ritrovamento. In effetti il ragazzo, A. Y. le sue iniziali, mancava da casa da un paio di giorni.
La polizia ha disposto l’acquisizione delle immagini delle telecamere a circuito chiuso che si trovano nella zona di via Renon, nella speranza di trovare dei filmati utili alle indagini. In particolare, si vuole scoprire se il ragazzo fosse da solo oppure se fosse in compagnia di qualcuno. Nel caso venisse confermata l’overdose, come causa del decesso, gli inquirenti cercheranno poi di risalire agli spacciatori che hanno fornito la sostanza stupefacente. «Difficile dire che ci sia una partita di droga “tagliata male”. Un’overdose può essere causata anche da una quantità eccessiva utilizzata» precisa il dirigente della Squadra mobile, Giuseppe Tricarico.