Corriere dell'Alto Adige

Ma c’è anche la

Due registi italiani in concorso, Pugno e Palmieri: quest’ultimo con un lavoro made in Trentino

- C. N.

Sono 118 i titoli che verranno proiettati sugli schermi che, tra il 27 aprile e l’8 maggio, andranno a comporre il mosaico del programma cinematogr­afico del Trento Film Festival. 118 titoli selezionat­i su 600 che hanno inviato la propria candidatur­a, da più di 32 Paesi. Sono numeri importanti, così come i temi trattati in molti di essi.

Perché l’attualità, quella delle guerre, delle divisioni, è vissuta anche dalle alte vette. Tra i titoli in concorso si parla dei confini siriani in Gulîstan, Land of Roses e nel libanese Those Who Remain; dei confini tra India e Tibet in Becoming Who I Was; della separazion­e tra le due Coree in 489 Years. Tra le «Anteprime» il nepalese White Sun tratta del conflitto interno al paese tra i ribelli e il regime maoista.

Attualità è anche il racconto di grandi avventure: è il caso del cileno Blanca Oscuridad (in concorso) un’indagine sulla tragedia avvenuta sulle Ande nel 2005, quando persero la vita 45 giovani soldati; Too High To Fall, che segue la prima scalata amatoriale cinese all’Everest del 2015; Still Alive – Dramma sul monte Kenya (Proiezioni speciali), debutto di Reinhold Messner dietro la macchina da presa.

Attualità è anche attenzione alla natura e alla crisi ecologica del pianeta. Ne parlano, tra i tanti, Samuel in the Clouds (in concorso) e, nella sezione «Terre alte», Drokpa, Nomads of Tibet, dove i pastori tibetani devono fronteggia­re le conseguenz­e del cambiament­o climatico. Sempre in questa sezione si racconta del terremoto che ha colpito l’Italia centrale in Sopra il fiume, di Vanina Lappa, mentre in «Alp&Ism» si avrà modo di conoscere le tecniche di salvataggi­o del Soccorso Alpino e Speleologi­co Nazionale (Senza possibilit­à di errore, di Mario Barbieri), che molto hanno imparato a conoscere e ammirare per il loro impegno proprio nelle zone colpite dal sisma.

L’Italia è presente nel concorso internazio­nale con due autori italiani: Alessandro Pugno, con Jardines de Plomo, girato sulle Ande peruviane e See you in Texas di Vito Palmieri che, a dispetto del titolo, è interament­e ambientato in Trentino. Senza dimenticar­e la sezione «Orizzonti vicini», dedicata alle produzioni trentine, che presenta ben 12 titoli tra autori già affermati ed esordienti.

Non mancano poi alcune chicche per cinefili (ma non solo): i titoli della sezione «Sestogrado», che raccoglie le opere al confine tra cinema sperimenta­le e d’artista (segnaliamo Ascent, di Fiona Tan); lo spassoso W (in concorso); la proiezione notturna di Attack of the Lederhosen Zombies (Anteprime) che, già dal titolo, promette qualche ora di divertimen­to assicurato.

Precisamen­te 115 titoli incornicia­ti da tre grandi titoli di apertura e chiusura, che celebrano la bellezza e la forza di alcuni abitanti delle vette: orsi, volpi e cervi in Les Saison di Jacques Perrin, l’aquila in La principess­a e l’Aquila di Otto Bell e infine il lupo, ne La Vallée des loups di JeanMichel Bentrand.

Tutto il programma, le proiezioni, gli aventi collegati e le news sono disponibil­i online, al sito del TrentoFilm­Festival http://trentofest­ival.it/

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In gara «BecomingWh­o I Was»

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