La grafica nei due secoli
Etichette delle montagne
Proviene da un’accurata selezione fra i tremila pezzi della collezione del Museomontagna di Torino, la mostra Etichette delle montagne. Immagini di commercio, da domani a Palazzo Roccabruna, a Trento, fino al 28 maggio. Un percorso ideale che si sviluppa in oltre 150 anni, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai nostri giorni, tra prodotti commerciali di diverse epoche e Paesi. Immagini di montagne, alpinismo, sci, esplorazioni, regioni polari spiccano sulle etichette e sui contenitori cartacei, le terre alte diventano simbolo di qualità per vendere bevande, alimentari, frutta e ortaggi, tessili, tabacchi e prodotti per uso personale; per promuovere alberghi e località turistiche.
L’inaugurazione, domani alle 12, in occasione del 65° Trento Film Festival, a Palazzo Roccabruna vede l’anteprima della mostra organizzata dal Museo nazionale della montagna in collaborazione con la Camera di commercio di Trento, Regione Piemonte, Fondazione Crt e con la collaborazione della Città di Torino e del Club alpino italiano. Con questa esposizione prosegue la valorizzazione di un lungo lavoro di raccolta e di studio dell’iconografia dedicata alle terre alte che negli ultimi trent’anni ha incrementato il patrimonio del Centro documentazione del Museo della montagna di Torino.
Filo rosso che accomuna gli oggetti in mostra, non concepiti in origine per essere collezionati, di cui è difficile venire a conoscenza dei dati di produzione, datazione, o sapere quanti ne siano stati realizzati, sono quindi le immagini: scenari montani, attrezzature alpinistiche e sportive, regioni polari ed esplorazioni.
La mostra è l’occasione per seguire l’evoluzione dell’etichetta commerciale, attraverso le sue tre principali componenti grafiche — il testo, l’ornato e l’illustrazione — che concorrono, secondo le mode che ne definiscono lo stile, alla sua potenzialità espressiva. L’etichetta, nata con una funzione informativa per identificare quanto racchiuso in un contenitore, assume nel corso del tempo maggiore attrattiva, grazie all’aggiunta di inquadrature ed elementi decorativi. Già nel XVIII secolo, ma soprattutto dal XIX, l’illustrazione viene impiegata per indicare i dati di fabbricazione, l’importanza del produttore e la qualità del prodotto. Icone di bellezza, come la figura femminile, i motivi floreali — in particolare in epoca Liberty — sono soggetti sempre più diffusi tra fine Ottocento e inizio Novecento, accanto ad altri elementi figurativi sinonimo di qualità e tradizione, come stemmi e medaglie; per gli alimentari è presente anche la riproduzione del prodotto, talvolta all’interno di composizioni più complesse, con animali, paesaggi e figure. La mostra dal 7 luglio sarà a Torino nella sede di Museomontagna.