«Un boato, poi le fiamme Lunghi minuti di terrore Abbiamo dato l’allarme»
Il racconto della donna che abita a pochi metri dai binari
BOLZANO Un rumore assordante, «un’ esplosione». Poi, le fiamme. Altissime, tanto da aver illuminato completamente la finestra della camera da letto di Christine Messner, proprietaria dell’abitazione di via Castelliere, a Bressanone, che si trova proprio in cima alla collina che sovrasta il punto esatto dove è avvenuto il tragico incidente ferroviario.
«Erano appena passate le 23.30, io e mio marito ci eravamo quasi addormentati, quando abbiamo sentito un boato, uno scoppio fortissimo. Abbiamo avuto appena il tempo di correre alla finestra per vedere cosa fosse successo e già le fiamme erano altissime. Non avevamo mai visto nulla del genere — racconta sconvolta la signora — il fuoco aveva raggiunto anche alcuni pali piuttosto alti. Il rumore dell’esplosione, comunque, ci ha fatti sobbalzare. È stato agghiacciante».
È stata la signora Messner, insieme al marito, ad avvisare i vigili del fuoco, che nel frattempo sono accorsi con diverse squadre anche a seguito dell’allarme lanciato dagli stessi operai, colleghi delle vittime.
«Ci siamo spaventati naturalmente, non avevamo capito cosa fosse successo. Poi, man mano — aggiunge ancora la signora — abbiamo visto arrivare pompieri, ambulanze, forze dell’ordine. Abitiamo qui da una vita ma non avevamo mai visto nulla del genere. Vista la vicinanza dalla nostra abitazione non nascondo che ci siamo anche un po’ preoccupati che potessero esserci dei danni anche da noi, per fortuna così non è stato».
Del resto, il villino su tre piani dove abitano Christine Messner e suo marito dista proprio poche decine di metri dal binario dove si è verificata la tragedia. L’abitazione sovrasta la ferrovia e si trova in cima ad una scarpata: c’è solo un piccolo pendio, dunque, a dividere la casa dal luogo dell’incidente.
Christine Messner, però, non è stata l’unica ad aver sentito il boato. Diversi abitanti di via Castelliere, una lunga strada residenziale piena di villette,sono stati spaventati dall’assordante rumore derivato dallo scontro. «Sembrava quasi l’esplosione di una bomba, io e mio marito ci siamo svegliati di soprassalto e abbiamo visto le fiamme», commenta un’altra residente della zona, anche lei con alcune finestre dell’abitazione che sporgono direttamente sulla scarpata al di sopra dei binari. «Quando abbiamo visto arrivare i pompieri e le ambulanze abbiamo capito che era successo qualcosa di molto grave».
I soccorsi si sono protratti per tutta la notte: per due persone, due operai entrambi di Mondragone, non c’è stato purtroppo nulla da fare, mentre altri tre lavoratori, due del casertano e un rumeno, sono stati ricoverati d’urgenza tra i nosocomi di Bolzano e Bressanone. Nessuno dei tre risulta essere in pericolo di vita.
Ancora ieri mattina, proprio dall’abitazione dei Messner, si potevano osservare diverse squadre di tecnici al lavoro per il ripristino della linea ferroviaria. Diverse parti del convoglio che ha travolto i due operai erano finiti ai piedi della scarpata ai piedi delle abitazioni di via Castelliere.
Peraltro, il punto in cui è avvenuto l’incidente lambisce l’autostrada e solo per poche decine di metri non è stata direttamente coinvolta. I disagi, dunque, potevano essere di gran lunga più pesanti. Anche le stesse abitazioni, che fortunatamente non hanno subìto danni, rischiavano di essere coinvolte, in particolare considerando le fiamme sprigionatesi a seguito dell’esplosione.
«Io e mio marito ci siamo affacciati dalla finestra, ma essendo già divampato l’incendio non siamo riusciti a vedere nel dettaglio cosa stesse accadendo — aggiunge infine Christine Messner — poi stamattina abbiamo saputo delle vittime, che c’erano due operai morti e anche dei feriti, siamo veramente molto dispiaciuti per quello che è accaduto. Ci rimarrà sempre impresso quello che abbiamo visto e sentito la scorsa notte».
Barricati in casa Il rumore assordante ci ha fatti sobbalzare non avevamo mai visto nulla del genere in tanti anni qui