Aprile, mese nero: sette anni fa la tragedia venostana
La frana provocò nove morti e 28 feriti. Nel 2012 il deragliamento di otto vagoni in stazione
Si potrebbe quasi iniziare a parlare di «aprile nero» per le ferrovie altoatesine. La data del 25 aprile appena trascorsa fa il paio con il tragico 12 aprile di sette anni fa, quando deragliò il treno della Venosta, tra Laces e Castelbello, causando nove morti e 28 feriti. Un anniversario celebrato appunto pochi giorni fa e nel quale sono risuonate le parole commosse delle autorità provinciali.
«Sono passati anni ma quel giorno non si può dimenticare, il nostro pensiero va alle vittime dell’incidente e alle loro famiglie — ha ricordato l’assessore alla mobilità Florian Mussner — il 12 aprile resterà un giorno di lutto per la nostra terra».
A perdere la vita nell'incidente, causato da un’infiltrazione idrica nel terreno sovrastante, poi franato sui binari, furono: Franz Hohenegger di Silandro, Michaela Zoeschg di Prato allo Stelvio, Regina Tschoell di Lasa, Rosina Offner di Tubre, Judith Tappeiner di Silandro, Francesco Rieger di Castelbello-Ciardes, il macchinista meranese Julian Hartmann, Elisabeth Peer di Malles Venosta e Michaela Kuenz Oberhofer di Martello. Una stele eretta sul posto ricorda il tragico evento ed è ormai consuetudine che il 12 aprile i convogli in transito rallentino la corsa e facciano risuonare il segnale acustico.
Bressanone ha vissuto momenti drammatici anche il 6 giugno 2012 quando un treno merci della compagnia Rtc proveniente da nord è deragliato in tarda mattinata in prossimità della stazione. Ad uscire dai binari con un grande boato sono stati otto vagoni carichi di rottami di ferro. Tanta paura ma fortunatamente solo qualche contusione per i due macchinisti, di 26 e 61 anni.
Il distacco ebbe un fronte ridotto, ma mosse oltre 400 metri cubi di terra che finirono addosso al convoglio della Sad