Espansione Unibz, il piano di Lugli Ingegneria nella caserma Huber
Quest’anno l’immobile diventerà provinciale. Tommasini: lo appoggiamo
BOLZANO Una facoltà di Ingegneria per Unibz che trovi posto nella caserma Huber di Bolzano. È l’idea del rettore Paolo Lugli, che ha in mente due strade possibili per realizzare il suo disegno e una serie di obiettivi strategici che questa scelta potrebbe guadagnare per l’ateneo e per la città.
Ingegneria a Unibz potrebbe diventare la naturale evoluzione di quella di Scienze e Tecnologia, ma anche nascere ex-novo. «L’istituzione di una facoltà di Ingegneria potrebbe essere un fattore di grossa attrazione e un contributo all’aumento della competitività delle aziende del territorio. Sarebbe bello riuscire a crearla in tempi rapidi visto che a Innsbruck ancora non c’è» ha spiegato Lugli martedì nell’ambito del dibattito cui ha preso parte anche il vice presidente della giunta Christian Tommasini nell’ambito del Festival delle Resistenze. «La caserma Otto Huber lungo via Druso passerà dal Demanio alla Provincia quest’anno. Sarebbe il luogo ideale per creare un polo universitario anche fuori dal centro storico e potrebbe ospitare anche uno studentato» ha chiarito Lugli. Ciò consentirebbe di raggiungere uno degli obiettivi che il rettore si è posto approdando a Bolzano, ossia quello di un incremento del 10% del numero degli iscritti, che nei suoi intenti dovrebbero passare dagli attuali 3.600 a 4.000 nell’arco dei prossimi tre anni.
Conscio che gli alloggi e il loro costo sono uno dei problemi degli studenti che vengono da fuori, Lugli ha già avuto modo di chiarire come anche la politica debba collaborare in questo processo. E la politica non tarda a rispondere. «L’idea è ottima e noi appoggiamo il rettore Lugli in questo progetto» ha chiarito Tommasini. Per agevolare l’inserimento degli studenti fuori sede secondo Tommasini «si possono pensare operazioni come quella del convitto Rosenbach nel quale assegneremo 30 mini appartamenti a giovani tra i 18 e i 35 anni a 130 euro al mese a patto che si mettano a disposizione di servizi sociali nel quartiere. L’altro progetto è la ristrutturazione dell’edificio ex telefoni di Stato che diventerà un coworking, e vorremo rilanciare l’iniziativa “adotta uno studente”, per concretizzare la quale però occorre condividere la stessa idea di società, altrimenti è difficile trovare la coesione che crea competitività».