Cgil e Fisac: «Discontinuità nel cda»
Pochi giorni fa tutti i sindacati interni avevano solidarizzato con la governance
TRENTO Una settimana fa i sindacati della categoria assicurazioni, in modo unitario, esprimevano «solidarietà alla governance» di Itas, a fronte delle vicende giudiziarie che la stavano scuotendo dalle radici. Ieri invece la Cgil e la sua categoria dei bancari/assicurativi Fisac Cgil si sono smarcate: «Assoluta necessità di apportare discontinuità nella governance della mutua e di individuare, nel contempo, una guida di transizione per difendere la solidità e la serietà della società assicurativa trentina».
Il cambiamento di posizione arriva alla vigilia dell’assemblea della capogruppo Itas Mutua. «Cgil e Fisac del Trentino, insieme ai rappresentanti sindacali aziendali Fisac, alla luce delle vicende emerse e al di là delle responsabilità individuali ancora da accertare fanno appello ai delegati che domani (oggi, ndr) parteciperanno all’assemblea». A loro viene chiesto di «battere un colpo». Mandato a casa il cda attuale e trovato un traghettatore, «i sindacati ritengono che in questa fase di transizione, pur nella diversità dei ruoli, si potrebbero creare le condizioni per portare una rappresentanza dei lavoratori nel cda, individuando una figura di alto profilo etico e morale». Il posto in cda era oggetto di una richiesta unitaria dei sindacati — First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Snfia — fatta al presidente Giovanni di Benedetto il 20 aprile, che aveva ricevuto segnali importanti di apertura. Ma evidentemente per la Cgil, a questo punto, ciò non giustifica un giudizio acritico verso quanto emerge rispetto alla compagnia assicurativa: «La partecipazione dei lavoratori è una richiesta avanzata da tempo e oggi, alla luce di quanto accaduto, appare ancora più importante il contributo che potrebbe arrivare da questa partecipazione al fine di assicurare massima trasparenza».
E ancora: «Per tutte queste ragioni Cgil e Fisac del Trentino giudicano invece inopportuna la richiesta di una deroga al numero di mandati per la carica di presidente, ritenendo che un cambiamento possa rappresentare la strada più opportuna per consolidare la credibilità della mutua. L’Itas è una realtà solida — la conclusione — . I sindacati ribadiscono che questo passaggio difficilissimo potrà essere superato con la massima coerenza verso quei valori mutualistici che hanno contraddistinto la società e che potranno garantirne un positivo futuro».