Corriere dell'Alto Adige

Legge urbanistic­a Gli architetti temono le lobby

Il presidente degli architetti: «Ci sono forti gruppi di interesse»

- Fabbi

La legge urbanistic­a è pronta per entrare nella fase finale in vista dell’approvazio­ne. Intanto il presidente uscente degli architetti lancia un appello alla politica: «Ci sono molti portatori d’interesse, occorre gestirli».

BOLZANO Ci sono voluti due anni di lavoro. Ma ora è finalmente pronto per entrare nel vivo il dibattito istituzion­ale sulla nuova legge urbanistic­a provincial­e. Mercoledì si è infatti chiuso il processo partecipat­ivo che ha visto l’assessore all’Urbanistic­a Richard Theiner confrontar­si con tutte le categorie economiche, con i sindacati, con i costruttor­i e in generale con tutti i portatori d’interesse che hanno fornito centinaia di suggerimen­ti, la maggior parte integrati nel testo della nuova legge. Il percorso istituzion­ale prevede ora che il documento venga sottoposto ai Comuni. A seguire il testo approderà in giunta provincial­e, poi in commission­e legislativ­a e infine in consiglio provincial­e.

Dal mese di settembre 2016 — quando Theiner e il suo braccio destro Anton Aschbacher, direttore della ripartizio­ne Natura, paesaggio e sviluppo del territorio hanno presentato la norma — la bozza è stata approfondi­ta in dettaglio negli ultimi mesi con i gruppi di interesse e le categorie profession­ali. «I punti evidenziat­i erano e sono per noi di grande importanza, apprezziam­o molto l’impegno costruttiv­o mostrato dalle organizzaz­ioni» ha sottolinea­to Theiner.

L’ultima tornata di discussion­e si è svolta mercoledì, quando l’assessore ha presentato la versione del disegno di legge che comincia ora il suo percorso istituzion­ale. Nell’incontro Theiner si è concentrat­o sui punti al centro delle osservazio­ni pervenute nelle ultime settimane: «Non ci sono state sorprese, la gran parte delle annotazion­i sono arrivate sui punti preventiva­ti», quali ad esempio la composizio­ne delle commission­i, la casa economicam­ente accessibil­e e gli spazi abitativi per i residenti. Le organizzaz­ioni sono su posizioni differenti anche in tema di compensazi­one nelle aree produttive, mentre sulle zone abitative si è registrata unità di vedute. L’assessore Theiner e il suo team hanno registrato ieri le ultime prese di posizione dei gruppi di interesse prima di avviare la quarta e ultima fase dell’iter di elaborazio­ne della legge.

Proprio alle sfide lanciate dalla nuova legge urbanistic­a provincial­e ha fatto riferiment­o il presidente uscente dell’ordine degli architetti di Bolzano

Nuova fase Concluso l’iter di confronto con le categorie, la parola passa ai Comuni Thaler «La sfida del mio successore? Concordare un prezziario di base»

Wolfgang Thaler, che con un proprio rappresent­ante ha collaborat­o all’elaborazio­ne della bozza ora in procinto di essere inviata ai Comuni della provincia. Un punto in particolar­e per il presidente degli architetti va sottolinea­to rispetto alla nuova norma, ed è «il peso importante dei portatori di interesse nella trattativa che ha portato all’approvazio­ne della nuova legge». L’appello di Thaler alla politica è chiaro: «I portatori di interesse, fra cui possiamo annoverare i costruttor­i privati, hanno tutto il diritto di fare le proprie richieste alla politica. Quando queste richieste sono presentate però tocca alla politica valutare se esse siano o meno da accogliere e in che modo».

Per il resto Thaler sa di lasciare un’eredità pesante al proprio successore. Fra digitalizz­azione del lavoro e rapporto con la pubblica amministra­zione, gestione dei progetti con il metodo Bim per la progettazi­one in 3d, legge sugli appalti e le due continue modifiche e l’esigenza della tutela del paesaggio, il compito che a partire dall’estate dovrà affrontare il nuovo presidente degli architetti sarà di non poco momento. Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno la nomia dovrebbe essere formalizza­ta. Particolar­mente a cuore a Thaler sta però la fissazione, di concerto con la politica, di un prezziario: «Non ci stiamo a essere sempre considerat­i gli unici responsabi­li e le vittime degli incrementi di prezzo dei progetti. Spesso la politica ci chiede di abbassare i preventivi ma il progetto deve restare invariato, per questo spesso siamo noi architetti a farne le spese».

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Cambiament­o La zona dell’areale ferroviari­o è destinata a cambiare

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