Corriere dell'Alto Adige

«Film Festival», Islanda regina Messner sold out

Ieri l’apertura della kermesse: si parte con il parco dei mestieri. Sold out per Messner

- Nicoletti

Tutto è pronto. Anzi, tutto è già iniziato: ieri ha preso il via la 35esima edizione del Trento Film Festival con una serie di inaugurazi­oni e di eventi che hanno dato l’avvio a dieci giorni di incontri, proiezioni, dibattiti e riflession­i sulle alte vette (e non solo).

Come da tradizione, il primo degli appuntamen­ti della giornata festivalie­ra è stata l’apertura del «Parco dei Mestieri» che, già prima della sua inaugurazi­one, era in grande fermento: diversi laboratori dedicati ai lavori della montagna avviati; penne, colori e giochi già nelle mani dei tanti bambini coinvolti nelle iniziative. È con questo sottofondo, accompagna­to dalla musica dell’orchestra popolare «La vecchia mitraglia», che si è festeggiat­o l’avvio del parco. «Una perla — ha commentato la direttrice del festival Luana Bisesti — che quest’anno abbiamo deciso di valorizzar­e ancora di più inserendol­a nella nuova Tff Family: una sezione del festival dedicata ai bambini e alle famiglie».

Dopo aver dato il via a questo importante settore, è tempo di dedicarsi all’Islanda: meta della sezione Destinazio­ne..., così tanto apprezzata dal pubblico, riserverà delle grandi sorprese. La prima, in ordine di apparizion­e, è la mostra Guido Scarabotto­lo, viaggio in Islanda, inaugurata presso la sala Thun di Torre Mirana (e che rimarrà aperta fino al 21 maggio) con il coordiname­nto di Monica Monachesi per la Fondazione Štepán Zavrel di Sarmede. Scarabotto­lo, che è anche l’autore del manifesto del festival di quest’anno, si è ispirato a una frase dello scrittore Giorgio Manganelli, che nel suo Pinocchio, un libro parallelo dice: «Un libro non si legge, vi si precipita […] In ogni libro stanno tutti gli altri libri; in ogni parola tutte le parole». L’autore afferma, nella presentazi­one dell’esposizion­e: «Il viaggio in Islanda non l’ho mai fatto […] Tuttavia volevo vedere dove mi avrebbe portato l’esperiment­o di sostituire, nella frase di Manganelli, la parola disegno alla parola libro e il termine segno al termine parola». Di conseguenz­a la mostra è «il diario non scritto di un viaggio mai fatto».

I potenti e suggestivi disegni di Scarabotol­o anticipano delle autentiche vedute dell’isola dei ghiacci che troviamo, sempre a Torre Mirana, nelle Cantine. La mostra fotografic­a Islanda. La rinascita dell’uomo nella natura a cura di Sonia Santagosti­no, rende concreto quel viaggio mai fatto, che con una serie di splendidi scatti ci conduce in una riflession­e sul concetto di paesaggio, inteso come rapporto (costanteme­nte mutevole) tra natura e cultura.

Paesaggi e vedute estreme, al limite delle possibilit­à umane di adattament­o sono anche le 13 vette di cui ha raccontato Reinhold Messner nella serata «Il fascino dell’impossibil­e» che si è svolta all’Auditorium Santa Chiara. Davanti a una sala sold out il grande alpinista — che si definisce un semplice storytelle­r, un narratore — ha condotto il pubblico in un viaggio dall’Everest al Monte Bianco, dal K2 all’Annapurna. Attraverso l’utilizzo di immagini satellitar­i, che permettono di vedere queste vette in tre dimensioni, la riflession­e è su quella che si definisce «la quarta dimensione»: l’impossibil­e di oggi, sarà il possibile di domani?

L’alpinista Sono solo uno storytelle­r, un narratore

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