Corriere dell'Alto Adige

Festival dell’Economia con due Nobel

Roth apre la kermesse dedicata alla «salute diseguale». Con lui Tirole e i ministri Lorenzin e Padoan Invitato il premier Gentiloni, ci sarà l’ex Letta. Poi Boldrini, Garattini e Strada. Boeri: tanti nodi aperti

- Erica Ferro

ROMA «La salute è qualcosa di troppo importante perché la si possa lasciare unicamente in mano ai medici». Parola di Tito Boeri. Anzi, di Michael Marmot, professore di epidemiolo­gia all’University college di Londra e al cui lavoro il direttore scientific­o del Festival dell’economia dichiara di essersi ispirato per l’organizzaz­ione della dodicesima edizione della kermesse dello scoiattolo, dedicata quest’anno a «La salute disuguale» e in programma a Trento dall’1 al 4 giugno, con un’anteprima a Torino il 21 maggio in occasione del Salone del libro. Una connession­e, quella fra salute ed economia, non assolutame­nte peregrina, come dimostrerà anche la lezione inaugurale di Alvin Roth, premio Nobel per l’economia nel 2012, che ha dedicato la propria carriera allo studio della creazione di condizioni di scambio dove non esiste un mercato. Tradotto: ha elaborato degli algoritmi che consentono di organizzar­e in modo efficiente lo scambio di reni, tenendo conto di vincoli etici e normativi. Insomma, come sottolinea Boeri, «anche gli economisti possono dare il loro contributo a chi quotidiana­mente cura le persone malate e salva vite umane». E le questioni sono più d’una: «I sistemi sanitari raramente tengono conto del fatto che la copertura sanitaria può avere effetti perversi riducendo gli incentivi delle persone a condurre una vita sana — spiega Boeri — nell’ambito di un servizio sanitario che offre copertura a tutti i cittadini, inoltre, non si affronta in modo adeguato il tema della comparteci­pazione da parte di chi ha redditi più elevati alla fornitura di servizi sanitari costosi». Ancora, in tema di universali­smo, la salute dei migranti è un costo o un investimen­to? Ne discuteran­no, ad esempio, il responsabi­le dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità e i rappresent­anti di due grandi organizzaz­ioni di lavoro sul campo, Emergency e Medici senza frontiere. In che misura, poi, dato che molti studi dimostrano che anche modeste tariffe sanitarie

Il direttore Anche gli economisti possono dare il loro contributo a chi quotidiana­mente cura le persone malate È una delle più belle cose che mi sia capitato di fare nella mia vita profession­a -le. Trento si è dimostrata aperta

scoraggian­o la prevenzion­e, bisogna far pagare i servizi sanitari nei Paesi in via di sviluppo? (Michael Kremer, fra i primi 50 ricercator­i dell’anno negli Stati Uniti, se lo chiede il 2 giugno alle 15).

Insomma, anche quest’anno il programma messo a punto da direttore scientific­o e comitato editoriale consente a Giuseppe Laterza, che ne fa parte, di etichettar­e il Festival dell’Economia come «una delle più belle cose che mi sia capitato di fare nella mia vita profession­ale». Ieri in occasione della presentazi­one della manifestaz­ione proprio nella sede a Roma della casa editrice che dirige, Laterza ha lodato «la capacità di trovare forme e modi di aprirsi della comunità trentina». Il presidente della Provincia Ugo Rossi incassa soddisfatt­o e rilancia: «Dal Festival è nata l’idea di attivare in Trentino il reddito di garanzia — ricorda — mi auguro che anche in questo caso sia in grado di produrre riflession­i utili alle risposte che le politiche pubbliche possono dare». Perché, dice, «la salute è disuguale per definizion­e ed è un bene difficile da tutelare nella particolar­ità del nostro territorio, anche se le decisioni possono essere più vicine ai cittadini, perché dobbiamo coniugare la capillarit­à con la qualità ed è difficile».

Anche quest’anno la platea di premi Nobel (oltre a Roth, Jean Tirole), ministri, economisti è folta. Da Beatrice Lorenzin a Pier Carlo Padoan, passando per la presidente della Camera Laura Boldrini e l’ex premier Enrico Letta (con quello attuale, Paolo Gentiloni, in predicato di partecipar­e ma ancora in attesa di conferma). Eppure la numero dodici sarà, a detta dello stesso Boeri, «l’edizione con la maggior presenza di non economisti». Si legga alla voce Silvio Garattini, dottore in medicina, fondatore e direttore dell’istituto di ricerche farmacolog­iche «Mario Negri», un unicum nel panorama italiano, di cui parlerà nella serata inaugurale di giovedì 1 giugno; ma sarà presente anche lo stesso Marmot (il 2 alle 18), che approfondi­rà il rapporto fra salute e ingiustizi­a sociale, Gino Strada, fondatore di Emergency (alle 21), Walter Ricciardi, presidente dell’istituto italiano superiore di sanità, il giornalist­a Federico Rampini.

Fra le novità il format «Diamo i numeri», per capire come leggere e utilizzare le statistich­e (degli archivi Inps ad esempio) e «Voci in scena», che le questioni affrontate dal Festival le porta sul palco. Tirerà le somme il macroecono­mista Olivier Blanchard, Chief Economist del Fondo monetario internazio­nale (domenica 4 alle 17.30).

Dalla kermesse è nata l’idea del reddito di garanzia. Mi auguro che anche in questo caso arrivino intuizioni Le date La dodicesima edizione avrà un’anteprima a Torino. Poi dal primo giugno si parte

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Il lancio Da sinistra il rettore Collini, il direttore scientific­o Boeri, il governator­e Rossi e l’editore Giuseppe Laterza
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