Corriere dell'Alto Adige

Disastro, riaperta la linea del Brennero La Procura prepara il sopralluog­o tecnico

Scontro fra treni, sentiti altri operai. Vittime, ieri il primo dei due funerali a Mondragone

- R. C.

BOLZANO Un lento, doloroso, ritorno alla normalità. È questo lo scenario che si vive nel tratto della linea ferroviari­a del Brennero, nei pressi di Bressanone, dove nella notte tra martedì e mercoledì si è vissuto lo scontro tra treni -cantiere— precisamen­te una rincalzatr­ice e una profilatri­ce, di proprietà della ditta Rossi G.C.F. — che ha causato la morte di due operai e il ferimento di altri tre.

Il ripristino

Grazie all’imponente lavoro di tecnici, operai e mezzi meccanici, la circolazio­ne dei convogli è ripresa.

Alle 6 di mattina si è liberato il binario in direzione del Bressanone — con un senso unico alternato, in sostanza — poi alle 13 lo sblocco ha riguardato anche la massicciat­a in direzione di Bolzano.

«L’intervento di sgombero dai rottami ha visto impegnati oltre 60 tecnici di Rete Ferroviari­a Italiana e delle ditte appaltatri­ci, in condizioni meteo non favorevoli», recita la nota della società di trasporto, che dà notizia dell’avvenuto ripristino della mobilità.

Fino all’apertura del binario in direzione Bolzano, sono rimasti attivati servizi sostitutiv­i con bus. Sono stati subito garantiti i collegamen­ti Eurocity con Austria e Germania.

Tanti passeggeri che, da qualunque parte andassero, sono rimasti ai finestrini ad osservare quello che rimane dei due mezzi di servizio andati distrutti nell’urto violentiss­imo, che quella notte aveva anche innescato un incendio a causa del gasolio nei serbatoi e dei materiali oleosi di funzioname­nto dei macchinari.

L’indagine

Continua, intanto, l’attività della Procura per cercare di accertare le cause e la dinamica del disastro. Si stanno ascoltando i lavoratori, in primis il macchinist­a che è ancora ricoverato. Il fronte degli accertamen­ti è soprattutt­o tecnico: nelle prossime settimane ci sarà una perizia specifica su ul treno cantiere.

Si sta anche cercando di tracciare lo scenario di quella tragica sera: Dalle prime risultanze, sembra che sulla locomotiva ci fossero tre operai, più altri sulle altre parti del convoglio. Stessa situazione sul treno investito, dove sono state travolte le due vittime, entrambe sposate.

La voglia di verità è tanta, come hanno dimostrato le prese di posizione del mondo politico e sindacale nell’immediatez­za dell’incidente.

L’addio

Nel frattempo, ieri a Mondragone si sono tenuti i funerali di Salvatore Verolla. Molti i momenti di commozione per quell’operaio di 42 anni, perito nel «profondo nord» dove era andato a operare di notte nella sua vita di lavoro. Figlio del gestore di un autolavagg­io, che poi era tornato a fare il contadino, si era trasferito a Napoli, città natale della moglie.

Oggi — sempre nella località del Casertano — sono previste invece le esequie dell’altra vittima, Achille De Lisa, 52 anni, che oltre alla moglie, noto avvocato, lascia anche una figlia di 14 anni.

Il sindaco di Mondragone, Giovanni Schiappa ha anche proclamato il lutto cittadino in entrambi i giorni delle esequie per potersi «stringere attorno alle famiglie delle vittime, nell’attesa che sia fatta velocement­e piena luce sull’accaduto». Nella cittadina verrà osservato un minuto di silenzio negli uffici e nelle scuole all’orario di inizio dei funerali e i proprietar­i degli esercizi commercial­i sono stati invitati ad abbassare le serrande per qualche ora.

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Achille De Lisa
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Salvatore Verolla

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