Parco tecnologico, via ai lavori per il primo modulo d’espansione
Cantiere aperto entro maggio: nel 2018 entreranno Maccaferri e Senfter
BOLZANO Dal risanamento della storica struttura «ex Alumix» alla costruzione degli ulteriori spazi che ospiteranno le aziende innovatrici. Scatteranno entro maggio i lavori per il primo modulo di espansione del parco tecnologico «Noi» di Bolzano Sud: il cantiere dovrebbe essere completato entro il 2018, dopodiché potrà insediarsi una testa di ponte formata da venti imprese (tra cui i big Maccaferri e Senfter).
Nuovo passo avanti nel percorso che porterà alla nascita del Technopark di Bolzano Sud. Nei giorni scorsi l’Agenzia appalti provinciale ha assegnato i lavori per la costruzione del primo modulo di ampliamento della struttura (lotto «D1»). La gara europea è stata vinta dall’impresa Volcan di Ora, che ha presentato un’offerta di poco inferiore ai 5 milioni di euro. Assegnati, inoltre, i lavori per le installazioni elettriche (1,8 milioni) all’associazione temporanea di imprese formata da Elektro Ebner Ignaz ed Elektro Haller, nonché quelli per gli impianti termosanitari (1,7 milioni) alla ditta Schmidhammer, mentre a breve seguiranno quelli relativi al completamento delle facciate.
I lavori di costruzione del primo modulo di espansione del parco tecnologico «Noi» dovrebbero prendere il via — informa la Provincia — entro il mese di maggio per concludersi nel corso del 2018, consentendo così alle prime 20 aziende, tra cui Maccaferri e Senfter, di insediarsi a Bolzano Sud. «La compresenza di imprese, università e laboratori di ricerca all’interno di una stessa struttura — commenta il presidente Arno Kompatscher — rappresenta la chiave per garantire al “Noi”di sfruttare al meglio il potenziale di crescita dell’innovazione, di rafforzare a livello internazionale la posizione della nostra economia e di creare posti di lavoro altamente qualificati».
La rete fra grandi imprese, aziende di dimensioni più piccole, start-up e centri di ricerca, che rappresenta l’asse portante della strategia che sta alla base del parco tecnologico, troverà concreta applicazione proprio nel primo modulo di espansione. Qui, infatti, troverà spazio anche l’innovativa camera clima (Extreme environment simulator) gestita dall’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna dell’Eurac, in grado di riprodurre le situazioni climatiche più disparate. Il simulatore permette di eseguire test su materiali e componentistica per soddisfare ad esempio le richieste dell’industria degli sport invernali, ma trova applicazione anche nell’ambito della ricerca medica: gli esperti di medicina alpina potranno studiare ad esempio la relazione tra basse temperature e possibilità di sopravvivenza degli alpinisti travolti da una valanga. Il simulatore (lungo 12 metri, largo e alto 6) può essere impiegato anche per test a lungo termine.
Nel frattempo si guarda agli altri lotti del progetto. «I lavori per il completamento dell’edificio centrale, il cosiddetto monolite nero, dovrebbero terminare già entro l’autunno, mentre il secondo edificio centrale seguirà prima della fine dell’anno» riferisce il direttore di Bls (Business Location Südtirol) Ulrich Stofner.
Kompatscher «Mettere assieme aziende, università e laboratori di ricerca è la chiave del progetto» 5 L’importo dei lavori (in
milioni di euro) assegnati alla Volcan di Ora 20 Le aziende che si insedieranno negli spazi del nuovo modulo dopo i lavori