Corriere dell'Alto Adige

«Appalti, no alla filosofia del low cost»

Gli architetti incalzano l’ente pubblico. «Promuovere concorsi di progettazi­one»

- Fabio Parola

Quello da poco trascorso è stato un anno di grande impegno nel dialogo con l’amministra­zione pubblica, il mondo della ricerca e del volontaria­to per l’Ordine degli architetti trentini, riunitosi ieri in assemblea generale. La presidente Susanna Serafini ha messo in luce molte criticità che ancora interessan­o il rapporto fra architetti e ente pubblico, specialmen­te per quanto riguarda gli appalti e il nuovo regolament­o urbanistic­o trentino. «La situazione non è delle migliori e le prospettiv­e sono fosche — sostiene Serafini — ma con regole più efficienti e un atteggiame­nto propositiv­o verso nuovi mercati in Europa possiamo rilanciare il settore».

Per il 2016, l’Ordine ha deciso di pubblicare non solo il bilancio economico, ma anche quello sociale: «Ci siamo impegnati in progetti culturali e benefici per dimostrare che l’architettu­ra è una componente fondamenta­le del benessere delle città» spiega Serafini. Il dialogo con il mondo dell’istruzione e della ricerca procede, ma la presidente ha rimarcato la necessità di distinguer­e «la fase della visione dalla fase della realizzazi­one»: progetti preparati da studenti universita­ri «devono fermarsi alle suggestion­i, che la loro freschezza rende interessan­ti da analizzare — afferma Serafini — mentre la progettazi­one, che comporta responsabi­lità, deve essere degli architetti». Usciti dall’università, i giovani sono però più aperti alla costruzion­e di network fra studi di progettazi­one e ai mercati stranieri. «L’Unione europea ha lanciato un progetto di Erasmus per architetti, che può diventare l’occasione di venire in contatto con buone pratiche di altri colleghi europei» spiega Serafini.

Cruciale rimane il rapporto fra architetti e amministra­tori pubblici. «Soltanto con concorsi di progettazi­one meritocrat­ici si può avere architettu­ra di qualità e i giovani possono crescere — sottolinea la presidente — ma il vincitore di un concorso deve avere la certezza della direzione esecutiva del progetto». Le giurie dei concorsi, ammonisce però Serafini, «non possono essere composte solo da amministra­tori, ma devono comprender­e anche architetti, cosa che finalmente è stata recepita anche in Trentino». Il rapporto fra l’Ordine profession­ale e l’ente pubblico è stato «fruttuoso» anche al tavolo tecnico per il nuovo regolament­o urbanistic­o, che «dovrebbe essere approvato verso metà maggio» precisa l’assessore provincial­e all’urbanistic­a Carlo Daldoss. «Alcune parti del nuovo regolament­o, però, rimarranno sulla carta finché non verrà riformata anche la legge urbanistic­a» critica Serafini.

La censura della presidente colpisce in modo particolar­e la «filosofia del low-cost» seguita dalle amministra­zioni comunali trentine nella gestione degli appalti pubblici. «Non bisogna inseguire il massimo ribasso a tutti i costi. I concorsi dovrebbero premiare la qualità — sostiene Serafini — Piazza Dante ci ha assicurato un intervento correttivo in tal senso». A tale svilimento del ruolo degli architetti si ricollega il dato economico, che mostra il 70% dei membri dell’Ordine dichiarare meno di 30.000 euro l’anno.

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(Foto Rensi) Al timone Susanna Serafini è la presidente­ssa dell’Ordine degli architetti riuniti ieri in assemblea

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