«Appalti, no alla filosofia del low cost»
Gli architetti incalzano l’ente pubblico. «Promuovere concorsi di progettazione»
Quello da poco trascorso è stato un anno di grande impegno nel dialogo con l’amministrazione pubblica, il mondo della ricerca e del volontariato per l’Ordine degli architetti trentini, riunitosi ieri in assemblea generale. La presidente Susanna Serafini ha messo in luce molte criticità che ancora interessano il rapporto fra architetti e ente pubblico, specialmente per quanto riguarda gli appalti e il nuovo regolamento urbanistico trentino. «La situazione non è delle migliori e le prospettive sono fosche — sostiene Serafini — ma con regole più efficienti e un atteggiamento propositivo verso nuovi mercati in Europa possiamo rilanciare il settore».
Per il 2016, l’Ordine ha deciso di pubblicare non solo il bilancio economico, ma anche quello sociale: «Ci siamo impegnati in progetti culturali e benefici per dimostrare che l’architettura è una componente fondamentale del benessere delle città» spiega Serafini. Il dialogo con il mondo dell’istruzione e della ricerca procede, ma la presidente ha rimarcato la necessità di distinguere «la fase della visione dalla fase della realizzazione»: progetti preparati da studenti universitari «devono fermarsi alle suggestioni, che la loro freschezza rende interessanti da analizzare — afferma Serafini — mentre la progettazione, che comporta responsabilità, deve essere degli architetti». Usciti dall’università, i giovani sono però più aperti alla costruzione di network fra studi di progettazione e ai mercati stranieri. «L’Unione europea ha lanciato un progetto di Erasmus per architetti, che può diventare l’occasione di venire in contatto con buone pratiche di altri colleghi europei» spiega Serafini.
Cruciale rimane il rapporto fra architetti e amministratori pubblici. «Soltanto con concorsi di progettazione meritocratici si può avere architettura di qualità e i giovani possono crescere — sottolinea la presidente — ma il vincitore di un concorso deve avere la certezza della direzione esecutiva del progetto». Le giurie dei concorsi, ammonisce però Serafini, «non possono essere composte solo da amministratori, ma devono comprendere anche architetti, cosa che finalmente è stata recepita anche in Trentino». Il rapporto fra l’Ordine professionale e l’ente pubblico è stato «fruttuoso» anche al tavolo tecnico per il nuovo regolamento urbanistico, che «dovrebbe essere approvato verso metà maggio» precisa l’assessore provinciale all’urbanistica Carlo Daldoss. «Alcune parti del nuovo regolamento, però, rimarranno sulla carta finché non verrà riformata anche la legge urbanistica» critica Serafini.
La censura della presidente colpisce in modo particolare la «filosofia del low-cost» seguita dalle amministrazioni comunali trentine nella gestione degli appalti pubblici. «Non bisogna inseguire il massimo ribasso a tutti i costi. I concorsi dovrebbero premiare la qualità — sostiene Serafini — Piazza Dante ci ha assicurato un intervento correttivo in tal senso». A tale svilimento del ruolo degli architetti si ricollega il dato economico, che mostra il 70% dei membri dell’Ordine dichiarare meno di 30.000 euro l’anno.