Il regista Palmieri «L’idea del film è nata da una notte passata in un bar»
Dopo due intense giornate di attesa, si apre oggi il calendario delle proiezioni cinematografiche del Trento Film Festival. I titoli in programma sono 118, suddivisi in 10 sezioni, 22 dei quali si contendono le Genziane d’oro e d’argento. Dei 15 lungometraggi in gara, See you in Texas, per la regia di Vito Palmieri, è stato interamente girato in Trentino. Un titolo e un luogo che hanno fatto sorgere una serie di domande alle quali ha risposto il regista.
Com’è nata l’idea di realizzare questo film?
«È accaduto nel 2014, quando un amico e collega stava realizzando come direttore della fotografia, qui in Trentino, un lungometraggio di finzione nei dintorni di Roncone. In un momento di pausa ha conosciuto per caso Andrea e Silvia, la giovanissima coppia che gestisce un maneggio e sarebbe poi diventata protagonista del film. A seguito di quest’incontro ho ricevuto la telefonata del mio amico, che mi ha detto: qui c’è una storia da raccontare. Da Bologna ho raggiunto Andrea e Silvia per conoscerli: non c’è voluto molto a capire che c’era qualcosa di diverso nella loro storia. Con il benestare della produzione, abbiamo dato concretezza al progetto, che è stato realizzato a gennaio 2015. Ne è venuta fuori una sorta di docu-fiction, dove oltre alla storia della coppia si racconta la vita di montagna e la fatica del lavoro».
Arriviamo al significato del titolo.
«Andrea e Silvia non solo lavorano con i cavalli, ma nei loro confronti hanno una vera e propria passione. Silvia, in particolare, è stata rapita dalla disciplina del reining, tipica degli Stati Uniti. Allora, mi sono chiesto: e se questa passione dovesse allontanare Silvia dal suo ambiente di lavoro, dal suo compagno?»
Cosa ti ha fatto capire, durante l’incontro con Andrea e Silvia, che «c’era qualcosa da raccontare»?
«Il nostro primo incontro si è svolto in un bar, in una lunga nottata di chiacchiere. Una situazione tranquilla. Solo che loro alle 5 del mattino iniziavano la giornata di lavoro. Oltre alla loro storia personale e di coppia, mi ha colpito questo contrasto: la “normalità” del divertimento in un contesto “diverso”, quello della vita di montagna, scelto da entrambi per vivere e dedicarsi alla propria passione: i cavalli».
Il film ha ricevuto il premio del pubblico all’edizione 2016 del Biografilm Festival e, a giugno dello stesso anno, il premio della giuria internazionale al Golden Goblet Award del Shanghai International Film Festival (presieduta da Emir Kusturica con i registi Atom Egoyan e Daniele Luchetti) e approda ora sugli schermi trentini con due proiezioni: martedì alle 15.15 e giovedì alle 21.15 al Cinema Modena.