Vagone finto per curare l’Alzheimer
Verranno trattati i disturbi del comportamento. Stanza allestita come un vagone ferroviario
«Una struttura fondamentale per l’intera comunità». Così l’assessora Stocker ha plaudito ieri all’inaugurazione della nuova struttura per la cura dell’Alzheimer a Don Bosco.
BOLZANO Si chiama “Non ti scordar di me” il nuovo nucleo Alzheimer per persone con demenza inaugurato presso la residenza per anziani Don Bosco.
«È una struttura fondamentale per assistere chi ha bisogno — ha detto l’assessora alla sanità Martha Stocker al taglio del nastro— ma anche per tutta la comunità, perché nessuno ha la certezza di stare bene fino alla fine». Il nucleo potrà ospitare 14 pazienti. È pensato per dare assistenza a persone che si trovano in una particolare momento della malattia, nella quale insorgono importanti disturbi comportamentali, come il “wandering” (girovagare afinalistico). In questa fase la persona desidera muoversi e girare, ma non è sempre in grado di capire i pericoli che la circondano e il ruolo degli oggetti attorno a lei. Mobili e pavimenti in legno, pareti verdi e arancioni, decorazioni floreali: tutti gli ambienti del nucleo ricreano un’atmosfera casalinga e sono stati realizzati con cura per creare un ambiente protetto, sicuro e privo di barriere. La struttura si compone di una zona notte e una zona giorno. Nella zona notte ci sono 5 stanze doppie e 4 singole. I letti sono dotati di uno sensore, che segnala la presenza del residente a letto ed ha la possibilità di essere abbassato fino a terra, in modo da evitare le conseguenze di eventuali cadute. Nella zona giorno c’è una cucina terapeutica, per eseguire attività “casalinghe”; c’è poi una stanza della musica per la musicoterapia, una stanza multisensoriale, per la stimolazione dei sensi, fornita di un letto vibroacustico, un divano morbido, diffusori di aromi e proiettori di luci e immagini. Il nucleo prevede una “stanza del treno”. Questo spazio è stato allestito come un reale vagone ferroviario, preceduto da una sala d’aspetto con tanto di tabellone delle partenze e orologio. Nel vagone del treno i residenti, in particolare stato di agitazione, possono intraprendere un viaggio virtuale, tramite la proiezione su schermo di diversi percorsi tra i quali ci sono le tratte BolzanoMerano e Bolzano-Bressanone. La zona giorno si apre poi verso il giardino pensile esterno, anche questo ha una funzione terapeutica e stimolante: si tratta di un percorso circolare progettato per fare in modo che i residenti affetti da”wantering” (camminare senza meta) possano muoversi liberamente anche durante la stagione invernale. Nel giardino sono presenti aree per la sosta, il relax e la concentrazione e vasche per l’ortoterapia. Al nucleo Alzheimer, che sarà effettivamente operativo da settembre, potranno accedere, previa presentazione della domanda presso lo sportello unico per l’assistenza e cura del distretto sociale di Gies, corredata da una valutazione del fabbisogno di assistenza e cura con certificazione del medico competente, e relativo inserimento in graduatoria, tutte le persone affette da demenza che si trovano in questa fase particolare della malattia nella quale sono presenti disturbi comportamentali. L’inserimento all’interno del nucleo è temporaneo, i residenti non vi rimarranno in modo permanente bensì fino a quando sono affetti da disturbi del comportamento. La realizzazione dei lavori ha visto la collaborazione di Comune e Provincia per un investimento di oltre 4 milioni e mezzo di euro. Non si tratta dell’unica struttura per l’Alzheimer presente in Alto Adige: altri nuclei con diverse caratteristiche esistono a Egna, Laives, Sarentino e Firmian, che accoglie pazienti più gravi. Accanto al nuovo nucleo per l’Alzheimer, sono stati realizzati lavori anche in altre aree della residenza Don Bosco. Strutture nuove ma non solo. La Provincia ha annunciato che potenzierà il personale sanitario: entro gennaio saranno assunti 67 nuovi infermieri famigliari e di comunità e 18 operatori socio-assistenziali (OSS).