Trasporto pubblico in forte crescita Mussner: treni, evoluzione continua
Indagine dell’Astat. Sono quasi raddoppiati gli utenti giornalieri degli autobus Buoni anche i giudizi medi sulla qualità del servizio. L’assessore: offerta efficiente
BOLZANO Il trasporto pubblico in Alto Adige piace sempre di più e l’assessore competente Florian Mussner rilancia: «L’acquisto di altri treni migliorerà ulteriormente il servizio». Il crescente gradimento di autobus e treni è ora confermato anche dalle statistiche, come quella diffusa ieri dall’Astat: non solo sono aumentati gli utenti dei mezzi di trasporto pubblici, ma si registra anche un buon grado di soddisfazione, con un voto che si attesta fra il 7 e l’8. Il treno, nel frattempo, prosegue la sua fase di recupero di gradimento rispetto agli autobus, che comunque restano i mezzi più utilizzati: in base all’indagine multiscopo sulle famiglie, nel 2016 i bus urbani hanno fatto registrare 226mila utenti, 150mila persone si sono spostate con i bus extraurbani, mentre il treno ha raggiunto quota 221mila utenti.
Gli autobus urbani vedono raddoppiare il numero di utenti quotidiani, che sono passati dal 2001 al 2016, da circa 20.000 a quasi 35.000. Sui treni aumentano notevolmente gli utenti «semiregolari» (più volte al mese): da 29.000 a 72.000. Su questo mezzo comunque rimane preponderante la quota degli utenti «saltuari».
Per quanto riguarda i giudizi degli utenti, i voti medi riguardo ai tre mezzi di trasporto si collocano tutti oltre il 7 su una scala da 0 a 10. Il continuo recupero di gradimento del treno, cominciato qualche anno fa, ha portato questo mezzo ad avere giudizi molto vicini a quelli degli autobus urbani ed extraurbani. Oltre 3 clienti su quattro si ritengono «soddisfatti» o «molto soddisfatti» riguardo ai singoli aspetti del servizio, fatta eccezione per la pulizia dei treni (oltre il 40% di insoddisfatti), il prezzo del viaggio dell’autobus urbano (25,9% di insoddisfatti) e del treno (29,7% di insoddisfatti) e la comodità delle fermate dell’autobus urbano (25,2%) e del treno (30,6%).
Nonostante questa decisa impennata nell’utilizzo dei mezzi pubblici, l’automobile resta in ogni caso il mezzo più usato per recarsi al lavoro o a scuola. C’è comunque una differenza marcata a livello territoriale: nelle città si è verificato un cambiamento radicale, visto che solo il 27% usa la macchina (la media provinciale è del 36%). Il 25% dei cittadini va a scuola o al lavoro a piedi, un quarto usa la bicicletta e un altro quarto il bus.
In città prevale l’uso di autobus, moto e soprattutto bicicletta (quest’ultima si colloca al 26,3% in città, contro il 4,4% nei comuni più piccoli). Sono invece mezzi di trasporto tipici delle valli la corriera, usata quotidianamente dall’8,9% degli abitanti dei comuni con meno di 15.000 abitanti, e l’auto (11,5%). Il treno è usato per andare a scuola o al lavoro dal 6,2% degli altoatesini. Nel 2001 erano meno della metà (il 2,7%). Questa fotografia scattata dall’Astat viene valutata positivamente dall’assessore alla mobilità Florian Mussner: «È la conferma che la nostra pianificazione a lungo termine porta ai risultati voluti, a convincere cioè i cittadini ad utilizzare il mezzo pubblico garantendo un’offerta interessante, sostenibile e efficiente. È cresciuto soprattutto l’apprezzamento verso il servizio ferroviario — commenta l’assessore — perché la Provincia e i concessionari hanno investito in nuovi treni, in offerte convenienti, specie per studenti e anziani, e in un efficace cadenzamento delle corse. Anche per gli autobus urbani ed extraurbani si registrano dati positivi: un segnale che il piano generale della mobilità della Provincia funziona bene anche nelle aree urbane e in quelle rurali».
Infine, Mussner plaude a coloro che vanno al lavoro a piedi o in bici, e promette che si continuerà a lavorare per migliorare la pulizia dei treni: «Considerando che entro l’anno si completa la fornitura di 20 nuovi treni locali Flirt e Jazz, contiamo in un miglioramento della situazione e del grado di soddisfazione nei prossimi anni».
Il trend Spostamenti urbani I passeggeri passano da circa 20.000 a 35.000 in cinque anni