«Più sicurezza notturna per le donne»
Si pensa a un numero ad hoc, ma c’è un problema degli organici
La sicurezza sulle strade per le donne e la creazione di un apposito «Telefono per il ritorno a casa». I due temi sono stati al centro di un incontro convocato dall’assessora provinciale alle politiche sociali, Martha Stocker, dopo che tali esigenze erano emerse nel dicembre scorso in seno al Consiglio provinciale.
Si tratta di creare una sorta di deterrente per eventuali malintenzionati, sulla base di quanto già realizzato a Graz nei fine settimana nella sfascia oraria tra le 23 e le 3. In sostanza il servizio in caso di necessità contatta immediatamente la polizia segnalando la situazione di pericolo.
All’incontro hanno preso parte i rappresentanti dei vigili urbani di Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico e Silandro, la presidente della Consulta provinciale per le pari opportunità, Ulrike Oberhammer, e la consigliera Ulli Mair, che ha presentato la proposta all’Aula. Stocker ha sottolineato che dal punto di vista statistico non risulta che vi sia un aumento dei casi di minacce o violenza nei confronti delle donne: «Resta il fatto — ha aggiunto — che spesso si tratta di una percezione soggettiva della sicurezza. Dobbiamo fare il possibile per verificare se vi è un effettivo fabbisogno, se possiamo dare una risposta efficace con i servizi già esistenti o se è necessario integrarli con un’offerta aggiuntiva».
La presidente Oberhammer, ha sottolineato che l’app creata dall’Ufficio donna «Consigli per la sicurezza delle ragazze/ Gitsch-App» è molto utilizzata, e che nei comuni più grandi è presente anche il servizio Taxi Rosa con l’accompagnamento a domicilio. I rappresentanti dei vigili urbani hanno quindi espresso il loro apprezzamento per la proposta ma hanno evidenziato la difficoltà di realizzare un servizio h24 per problemi di carattere strutturale e per la carenza di personale. Basti pensare che nel capoluogo, dove il servizio giornaliero è più esteso, la fascia oraria tra le 2 e le 6 del mattino è pressoché scoperta. I vigili hanno quindi suggerito il coinvolgimento nel progetto della Questura, dei carabinieri e della centrale di emergenza per poter utilizzare i numeri istituzionali di pronto intervento, oltre che di Telefono amico.
La richiesta La fascia tra le 2 e le 6 è pressoché scoperta L’assessora Stocker coinvolge i vigili urbani