Rossi con Kompatscher: predatori, giusto intervenire
Il governatore trentino: «Agiamo insieme per cambiare le norme sui predatori» Il Wwf austriaco: gli abbattimenti provocano altri sbranamenti. Lega all’attacco
«Siamo in sintonia con Kompatscher, occorre cambiare le norme». Il governatore trentino Rossi conferma il fronte comune sul tema dei predatori. Il Wwf austriaco: gli abbattimenti di lupi aumentano gli sbranamenti.
BOLZANO Alto Adige e Trentino fanno fronte comune sulla controversa gestione dei predatori, tema tornato rovente soprattutto dopo l’abbattimento dell’orsa Kj2.
«Non ho ancora sentito di persona il collega Kompatscher, ho letto solo le notizie sui media ma sono in ogni caso d’accordo se si parla delle difficoltà che s’incontrano nella gestione della loro presenza, ad esempio per la salvaguardia degli allevamenti, in particolare per la presenza dei lupi», spiega il governatore del Trentino, Ugo Rossi.
Il riferimento è alla recente presa di posizione del collega altoatesino che — in relazione alla crescente presenza di lupi e orsi e alle «difficoltà» nella loro gestione —ha in sostanza manifestato l’intenzione di fare passi indietro nella collaborazione con i progetti di reintroduzione e tutela di questi animali: «Del resto — prosegue Rossi — l’Alto Adige è con il Trentino sia nella richiesta avanzata nei confronti del governo per una norma di attuazione che metta dei nuovi “punti fermi” la materia, sia nell’intenzione di andare in Europa, con l’onorevole Herbert Dorfmann, per discutere dello stesso argomento».
Poi una puntualizzazione: «L’Alto Adige nel progetto Life Ursus non c’è mai stato — ricorda Rossi — come le regioni vicine aveva semplicemente sottoscritto a suo tempo un accordo, quando il Trentino era entrato nel progetto. Sono comunque specie protette dalla direttiva Habitat. È evidente però che se degli animali diventassero pericolosi, il governatore dell’Alto Adige potrebbe emettere ordinanze in proposito, com’è accaduto in Trentino, ma non per prelievi in assenza di tali condizioni».
Dal fronte contrapposto, quello animalista, arrivano bordate, addirittura da OltreBrennero. Il Wwf austriaco definisce «assurda» la richiesta, sollevata da allevatori a nord e a sud del Brennero, di bandire il lupo dalle Alpi orientali.
«Gli abbattimenti non mettono in sicurezza i greggi, anzi, potrebbero addirittura aumentare il numero delle incursioni — afferma Christian Pichler, esperto di lupi del Wwf austriaco, rifacendosi a studi negli Usa e in Europa che avrebbero dimostrato come l’abbattimento di un lupo può scomporre la struttura sociale del branco — di conseguenza giovani lupi inesperti tendono ad attaccare animali meno protetti, portando addirittura ad un aumento degli sbranamenti», spiega. Inoltre, le zone lasciate libere dal lupo abbattuto vengono velocemente occupate da un altro esempla- re. Una richiesta populista non diventa vera ripetendola di continuo — conclude Pichler — l’unico metodo efficace di tutela delle pecore, è la messa in sicurezza del gregge».
In Trentino interviene anche Maurizio Fugatti (Lega), che in un’interrogazione al presidente Rossi chiede in sostanza per quali motivi non si sia ancora «alzata la testa con coraggio, come ha fatto Bolzano» e se siano fatti studi e valutazioni sul reale impatto dei predatori al fine di consegnare un «dossier» all’Europa, che occorre coinvolgere. Fugatti critica anche l’assessore competente Dallapiccola per aver «richiamato alle sue responsabilità» Bolzano.
Crtitica la giunta Rossi anche Agire per il Trentino: «Dei veri autonomisti pretenderebbero più rispetto da parte di Roma e dell’Europa — è scritto in una nota che plaude alla scelta altoatesina — sui predatori va fatta una seria riflessione, considerando gli interessi primari della cittadinanza».
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