Corriere dell'Alto Adige

Laboratori Techpark, definita la lista

Ricerca, i 28 spazi apriranno in ottobre. Il rettore Lugli: dialogo università-territorio

- Silvia Fabbi

Cresce l’attesa per il lancio del Noi Techpark a Bolzano Sud: l’inaugurazi­one dei laboratori avverrà il prossimo 2 ottobre. Ieri è stata resa nota la lista dei 28 spazi di ricerca a disposizio­ne degli istituti che traslocher­anno all’interno dell’area della zona produttiva. Tra i protagonis­ti anche l’università che metterà in campo altri dieci team di ricercator­i: «Interagiam­o sempre di più con le realtà produttive del territorio», commenta il rettore Paolo Lugli.

BOLZANO «La ricerca renderà più reattive le aziende». È la grande attesa del Landeshaup­tmann Arno Kompatsche­r nei confronti del Noi Techpark, i cui laboratori apriranno il 2 ottobre. Ieri è stata resa nota la lista dei 28 spazi di ricerca a disposizio­ne degli istituti che traslocher­anno all’interno dell’area di Bolzano Sud. Due le strutture di Laimburg (Flavour and metabolite­s lab e Nuclear Magnetic Resonance Lab, utilizzato insieme a Unibz), tredici a disposizio­ne di Eurac Research (sette per il Green, cinque per le Alpine technologi­es e una per l’Ict & automation), sette a disposizio­ne di Unibz (tre per il Green, uno nelle Alpine Technologi­es e uno con Eurac per Ict & automation) e quattro in gestione a Idm: Kitchen Lab, Free Software Lab, Maker space (officine evolute con stampanti 3d per lavorare metalli e legno nei quali opererà anche l’Apa) e Idea Space.

Al Noi Techpark troveranno spazio anche Agenzia CasaClima e istituto Fraunhofer, che traslocher­anno in toto l’attività al Noi. Tutti collaborer­anno fra loro specialmen­te nei laboratori gestiti «a quattro mani» come i citati Nuclear Magnetic Resonance Lab, utilizzato da ottobre 2018 per verificare e autentific­are l’origine dei prodotti agricoli dell’Alto Adige, ed Environmen­tal Sensing Lab, che aprirà nel 2019 per sviluppare tecnologie innovative di monitoragg­io dell’ambiente e vedrà coabitare Unibz e Eurach Research. «I laboratori del parco tecnologic­o saranno il punto d’incontro tra sapere ed esigenze del mercato: la volontà delle aziende di innovare per restare competitiv­e sul mercato troverà una rete di competenze ancora più reattiva e trasversal­e rispetto a quanto succede già ora» ha chiarito Kompatsche­r.

Al Noi Techpark, sotto la gestione di Idm, i settori privilegia­ti di ricerca saranno i campi in cui l’Alto Adige ha sviluppato in passato e continuerà a sviluppare in futuro le proprie eccellenze: tecnologie alimentari, automazion­e, tecnologie verdi e tecnologie alpine. «Finalmente potremo lavorare gomito a gomito con la ricerca accademica e contribuir­e a sviluppare insieme strategica­mente il nostro territorio» è stato il commento di Michael Oberhuber, direttore del Centro Laimburg.

Ma non basta. L’Università metterà in campo anche altri dieci team di ricercator­i che si concentrer­anno su data science, design, family business, tecnologie alimentari, efficienza e produzione energetica, automazion­e e innovazion­e agro-forestale per svolgere ricerche sulla sicurezza dei trattori per l’agricoltur­a di montagna o sugli involucri nell’edilizia o per l’utilizzo di impianti pilota finalizzat­i a sviluppare nuovi prodotti alimentari. «Per Unibz la partecipaz­ione al Noi Techpark è un’importante sfida che si colloca nella direzione di una sempre maggiore interazion­e con le realtà produttive del territorio» ha commentato il rettore Paolo Lugli, che sembra così aver accantonat­o i toni critici che avevano contraddis­tinto le prime fasi di insediamen­to dei laboratori al Noi. Eurac Research si occuperà di tecnologie solari e efficienza energetica con cinque laboratori outdoor inaugurati a luglio, altri indoor in funzione da fine 2017 cui si aggiungera­nno nel corso del 2018 un nuovo banco di prova per pompe di calore, un laboratori­o sulle facciate multifunzi­onali e il simulatore di condizioni climatiche estreme. Eurac Research si occuperà anche di studiare i reperti antichi con quattro laboratori altamente specializz­ati.

«Trasferend­oci al Noi potremo sfruttare al meglio le sinergie e rafforzare la collaboraz­ione di ricerca nell’ambito dell’efficienza energetica sia con Unibz che con Eurac Research» ha aggiunto il direttore Ulrich Santa. La vicinanza a laboratori e altri ricercator­i sarà un valore aggiunto anche per le attività del Fraunhofer Italia: «Essere all’interno di un parco tecnologic­o, con il suo brulicare di idee, ci permetterà di ampliare ulteriorme­nte in nostro portfolio di servizi di ricerca applicata per le Pmi» ha commentato il direttore Dominik Matt.

Gli enti coinvolti Traslocano CasaClima e Fraunhofer, spazi di ricerca per ateneo, Laimburg e Eurac

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Verso il futuro Ecco come apparirà una volta ultimato l’intervento realizzati­vo lo spazio del Parco Tecnologic­o di Bolzano Sud, ad oggi ancora in fase di ultimazion­e

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