Omicidio, analisi sul sangue trovato nell’appartamento
BOLZANO Sulla mazza da baseball rinvenuta a casa di Marianne Obrist, gli inquirenti hanno trovato tracce di sangue. Quelle stesse tracce, nei prossimi giorni, verranno analizzate dai Ris di Parma. Sono queste le ultime novità che emergono dalla Procura sul caso Obrist, la 39enne di Bressanone trovata morta nella sua casa, a Millan, il 21 agosto scorso. Con l’accusa di omicidio volontario, per il momento, resta in carcere l’unico sospettato, Rabih Badr, il cittadino marocchino di 34 anni che da qualche tempo aveva una relazione sentimentale con la vittima.
A far emergere l’atroce fine che avrebbe fatto la trentanovenne era stata l’autopsia, svolta sul corpo della donna: il decesso era stato causato da una forte emorragia interna dovuta a più colpi inferti violentemente. Colpi che, con tutta probabilità, secondo gli inquirenti, potrebbero essere stati inferti alla povera Marianne proprio con quella mazza da baseball «nascosta» vicino al divano e sequestrata dagli inquirenti. Ora saranno i Ris di Parma a cercare di capire se le tracce di sangue rilevate sull’oggetto potranno aiutare nel chiarire ancora i possibili dubbi attorno all’omicidio.
Ma il lavoro della Procura di Bolzano non si ferma qui: in questi giorni, infatti, si continuano ad ascoltare alcune persone che potrebbero fornire spiegazioni sul rapporto che legava Marianne e Badr che, come detto, condividevano da qualche tempo la stessa casa Ipes a Millan. Se sul movente dell’omicidio gli inquirenti vogliono ancora raccogliere elementi prima di pronunciarsi, parrebbe tuttavia esclusa la causa del raptus o del movente economico. La causa dell’omicidio potrebbe essere strettamente connessa al rapporto personale che esisteva tra i due fidanzati. Da parte sua, Rabih, finora ha sempre respinto ogni accusa, affermando di avere trovato la convivente già ferita a morte, riversa in una pozza di sangue nel loro appartamento.