Corriere dell'Alto Adige

Privacy e vaccini Il caso all’Authority

Soro: «Corretto inviare gli elenchi»

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BOLZANO La questione dello stato vaccinale degli studenti arriva fin sul tavolo del garante della privacy. Ieri infatti l’Asl ha diffuso una presa di posizione dell’Autorità per la protezione dei dati personali in cui si precisa che le scuole possono trasmetter­e al servizio sanitario l’elenco degli alunni non vaccinati. Un passaggio che era stato contestato dagli attivisti no vax che ieri sono tornati alla carica per rivendicar­e il diritto a non vaccinare i propri bambini.

Il Garante si era già espresso sulla delicata materia lo scorso 21 agosto, ieri è stato diffuso un nuovo pronunciam­ento in cui si precisa che «gli istituti scolastici e i servizi educativi per l’infanzia potranno trasmetter­e gli elenchi degli iscritti alle Asl» ma anche che «le Aziende sanitarie, di propria iniziativa al fine di semplifica­re le procedure, possono già inviare alle famiglie i certificat­i o altre attestazio­ni vaccinali per consegnarl­i alle scuole, senza dover aspettare che siano i genitori stessi a richiederl­i».

Il presidente Antonello Soro ha anche spiegato che «per aiutare ulteriorme­nte famiglie, scuole e regioni si è ritenuto necessario intervenir­e, nei limiti che ci sono consentiti dalla legge, per semplifica­re la vita alle famiglie e consentire un più celere flusso di dati». Tuttavia non è chiaro in che modo l’Asl potrà comunicare alle scuole i dati sullo stato vaccinale degli alunni. «Con il nostro provvedime­nto — avverte Soro — è ora consentita la trasmissio­ne dei registri degli iscritti dalle scuole alle Asl. Al momento, invece, manca un’adeguata base regolament­are che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissio­ne di dati sensibili dalle Asl alle scuole. Resta naturalmen­te ferma la nostra disponibil­ità a esaminare ogni soluzione normativa che possa eventualme­nte introdurre ulteriori semplifica­zioni».

I no vax intanto proseguono la controffen­sivo con un tour condotto da Andrea Pöder in tutti i comuni, la consiglier­a Elena Artioli invece accusa la Provincia di voler fare cassa con le multe per i mancati vaccini.

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Parere Maria Murgia, referente per la privacy all’interno della direzione dell’Azienda sanitaria altoatesin­a

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