Busoni, sui social c’è già una vittoria Video e streaming con molto seguito
C’è vita sul pianeta Venere? Nevicherà a Merano, sul sagrato del duomo, nel pomeriggio del prossimo 24 dicembre? E chi vincerà il Busoni? Proviamo a rispondere all’interrogativo decisamente più complesso e concentriamoci dunque sul concorso pianistico di Bolzano. Ieri sera, al termine della finalissima, la giuria ha decretato i vincitori e dunque sappiamo come è andata. Si sono affrontati i tre finalisti che hanno saputo miscelare meglio tecnica e cuore. Anna Geniushene, russa, Jaeyeon Won, sudcoreano e Ivan Krpan, croato hanno eseguito i Concerti n. 5 op. 73 e n. 4 di Ludwig van Beethoven, affiancati dall’orchestra Haydn diretta da Arvo Volmer. Partiture complesse, certo, ma non inavvicinabili.
I tre hanno potuto provare nel pomeriggio, mentre veniva definitivamente accordato il «gran coda» Harry, scelto dai concorrenti per le esecuzioni ufficiali. in sala, nei camerini e nelle sale prova del Comunale di Bolzano si è respirato il clima surriscaldato della classica grande occasione. Grande occasione che ha baciato a tarda sera, probabilmente, chi davvero se lo meritava, anche secondo un pubblico numeroso – sospeso tra il calore degli appassionati e qualche concessione mondana di una Bolzano sobria da sempre –ei non pochi addetti ai lavori. Insomma, sappiamo come è andata. Ma sappiamo anche perché? A sovranità e serietà, la giuria di questa edizione ha correlato durante le «eliminatorie» – ma ieri è stata più cogitabonda e meditativa – una velocità di giudizio da Speedy Gonzales. Qualcuno ha intrecciato la cosa, peccando non solo di provincialismo, con l’eliminazione di ben cinque concorrenti italiani. Come se ancora oggi ci fosse la scuola pianistica italiana e poi quelle russa (un tempo, una delle più rigorose, soprattutto perché legava una generazione di pianisti alla generazione precedente e a quella successiva), quella spagnola, americana, finlandese. Ormai da anni, i giovani pianisti girano il mondo.
Il concorso Busoni di quest’anno – arricchito da uno streaming raccontato dal direttore artistico Peter Paul Kainrath su Salto.Bz – è stato officiato sulla Rete, non solo nelle sale del conservatorio di Bolzano. I video sono stati visualizzati 129.926 volte per un totale di 126.400 minuti di visione, pari a 87 giorni e 7 ore. Ci sono state 94.629 interazioni con i post (click su «mi piace», condivisioni e commenti). La pagina del concorso ha ricevuto 1073 nuovi like su YouTube (dati fino al 30 agosto) I video sono stati visti 58.686 volte per un totale di 491.479 minuti di visione pari a 341 giorni e 7 ore. Il tempo medio di visione di un video è stato di 8 minuti e 22 secondi.