Processo Bonadio, sequestrata la casa della coppia
La svolta in sede civile. I coniugi erano stati assolti dalle accuse di truffa e ricettazione
BOLZANO Nuova tappa giudiziaria, a livello civile, della lunga vicenda che ha visto imputati Domenico Bonadio, 49 anni, e la moglie Cristina Roldo.
I giudici del tribunale di Bolzano, in composizione collegiale — Scheidle, Tappeiner e Perathoner — hanno confermato il sequestro dell’abitazione della donna, un appartamento a San Giacomo di Laives del valore di 160.000 euro. Per ricordare tutta la vicenda, è necessario fare un passo indietro.
Bonadio era stato denunciato da una bolzanina conosciuta in un bar di via Druso: la donna, che aveva raccontato di essere stata truffata con finte promesse di matrimonio, aveva consegnato al suo «innamorato» complessivamente 112.800 euro.
In sede penale, Bonadio — accusato di truffa — e la moglie, accusata di ricettazione, erano stati assolti sia in primo grado che in Appello.
La vittima del raggiro, tuttavia, non si è arresa e ha portato la coppia anche in sede civile, per riavere la somma che le era stata sottratta. Inizialmente, il giudice monocratico, nella prima fase del processo civile, aveva accolto l’istanza di sequestro conservativo dell’immobile di San Giacomo, che era stato chiesto dall’avvocato della vittima, Alessandro Osler, per avere una garanzia di esecuzione concreta di un’eventuale verdetto che riconoscesse il diritto della donna raggirata ad ottenere la restituzione della somma.
Ma l’avvocato Boscarol, legale dei coniugi Bonadio, aveva chiesto che il procedimento fosse annullato: richiesta non accolta dai giudici di Bolzano che hanno dichiarato l’appartamento sequestrato.