Corriere dell'Alto Adige

«Giustizia, trasferime­nti congelati»

Masera (Cgil): gravi inadempien­ze. Petrone (Flp): i processi rischiano ritardi

- Di Valentina Leone

Prosegue lo stato di agitazione tra le fila del personale della Giustizia, dove l’opzione tra Stato e Regione per i dipendenti continua a scatenare aspre polemiche. Il sindacato Flp traccia un bilancio a due mesi dalla scadenza per esercitare il diritto di opzione, definendo lo stato dell’arte «un pastrocchi­o». «Tutto è rimasto come prima — denuncia il sindacato — Anzi, le problemati­che sono aumentate».

BOLZANO C’è ancora agitazione tra le fila del personale della Giustizia, dove l’opzione tra Stato e Regione per i dipendenti continua a scatenare aspre polemiche.

Dura la presa di posizione del sindacato Flp (Federazion­e lavoratori pubblici): «A due mesi dal passaggio del personale alle dipendenze della Regione, tutto è rimasto come prima — denuncia il sindacato — Anzi, a detta di numerosi colleghi transitati in Regione, soprattutt­o tra coloro che si occupano di contabilit­à, sicurezza e della parte gestionale, le problemati­che e le difficoltà sono notevolmen­te aumentate a causa della mancanza di chiarezza sulle attività, sulle funzioni e sulle competenze da svolgere».

Il sindacato contesta inoltre la mancanza di un piano di rafforzame­nto del personale: «Come si realizza la tanto decantata “maggiore efficienza” degli uffici giudiziari senza il necessario rafforzame­nto dell’organico?». Il segretario Giuseppe Vetrone, infatti, specifica: «Rammentiam­o che alle gravi carenze di personale già in essere, vanno aggiunte le annunciate decine e decine di pensioname­nti che avverranno tra l’imminente fine anno corrente ed il 2018. Senza contare i 25 colleghi che hanno optato per rimanere nello Stato e che già oggi non dovrebbero operare alle dipendenze della Regione. Una situazione deficitari­a — ammonisce il sindacato — che a breve si riverberer­à, inevitabil­mente, anche sui processi, che potrebbero essere a rischio rallentame­nto».

E proprio sui 25 optanti l’Flp attacca: «A tutt’oggi, i predetti dipendenti stanno lavorando per la Regione, mentre invece dovrebbero lavorare per il Ministero della Giustizia che, oltretutto, è il loro datore di lavoro. L’assurdo — aggiunge il sindacato — è che stanno continuand­o a lavorare anche negli stessi uffici, alle dipendenze degli stessi capi di prima a fianco degli stessi colleghi che sono transitati, invece, in Regione».

Sulla stessa lunghezza d’onda la responsabi­le della Funzione pubblica della Cgil Cristina Masera che parla di «gravi inadempien­ze» per chi ha esercitato il diritto di opzione. «Abbiamo chiesto alcune settimane fa un incontro urgente ma non abbiamo ricevuto risposta e anche sul rinnovo del contratto per i dipendenti della Regione non abbiamo segnali, siamo profondame­nte delusi per questa situazione e c’è una lentezza di gestione di questa fase che sta creando dei problemi».

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