Corriere dell'Alto Adige

«Stellar Surf», un viaggio nei suoni dell’aurora boreale

Spazio anche alla prima residenza artistica in Burkina Faso

- Massimilia­no Boschi

La diciassett­esima edizione di Transart prenderà il volo domani alle 20 dall’Hub del festival: il museo civico di Bolzano. Un volo che sorvolerà il Burkina Faso con la mostra Operndorf

Afrika che fornirà una panoramica sull’ambizioso progetto dell’artista tedesco Christoph Schlingens­ief deceduto sette anni fa.

Operndorf Afrika è la prima residenza artistica internazio­nale dell’Africa occidental­e e sorge a una trentina di chilometri dalla capitale del Burkina Faso, Ouagadougo­u. Lì, grazie al progetto ideato da Schlingens­ief nel 2009, è sorto un villaggio con un teatro, un ospedale e una scuola per 500 bambini con aule speciali per lezioni di musica e cinema e, da due anni, anche la residenza artistica. Ma il «decollo» vero e proprio della 17esima edizione di Transart avverrà alle 20, quando Nicolas Perret e Silvia Ploner illuminera­nno le sale del museo della luce del nord con i due progetti complement­ari Nýey e All depends on the Sun.

Durante l’inaugurazi­one presentera­nno in prima mondiale la performanc­e Stellar

surf: un viaggio dentro i suoni dell’aurora boreale. Sempre in tema «aeronautic­o» sarà l’installazi­one Boîte noire di Martin Messier che occuperà un’altra sala del museo. All’interno di questa «scatola nera», lo spettatore potrà vedere e sentire lo sviluppo dello spettro bianco della luce: «Le sue contrazion­i e distension­i, le sue curve e linee, la sua apparizion­e e scomparsa». Infine, all’interno dell’Hub troverà spazio anche Alma, uno script visuale ispirato da ricerche d’archivio, camminate nei paesaggi alpini e dialoghi informali, creato da Inland, piattaform­a collaborat­iva dedicata all’agricoltur­a fondata da Fernando Garcìa-Dory. Il viaggio di Transart proseguirà fino all’atterraggi­o previsto per il 27 settembre, mentre per il week end è prevista l’invasione del Teatro Comunale e dell’Università. Venerdì, in occasione della Cult night, nel teatro di Piazza Verdi, alle 18 e alle 21.30, Kate McIntosh con In many hands trascinerà il pubblico «in una nuova dimensione sensoriale, immergendo­si in fenomeni tattili generati da vari materiali». A fianco, nel Teatro Studio, prenderà il via il progetto di Josef Albers Squares do not (normally) appear in nature, in cui il pubblico verrà messo a confronto con uno spazio teatrale senza attori attraverso 13 esperiment­i visivi e sonori. (repliche alle ore 19, 20.30 e 22).

Sabato 9, invece, la facoltà di Design e Arti di Bolzano ospiterà Inaudito: 9 ore di performanc­e con 21 postazioni musicali diverse suddivise su sette piani diversi dell’edificio. Tra gli ospiti la Blackpage Orchestra di Vienna e l’ensemble Cromoson. Sempre sabato, allo Stahlbau Pichler, a partire dalle 22, Transart propone Mutek plays Transart – The advanced clubbing, una serata al ritmo dei beat di uno dei più noti e significat­ivi festival di musica elettronic­a al mondo. La line up della serata sarà formata da Diagraf, Ewerx & Wiklo, Alicia Hush, Mathew Jonson e Mike Shannon.

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Africa Operndorf Afrika ha contribuit­o alla costruzion­e di un teatro a Ouagadougo­u

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