Altro colore per riqualificare «Don Bosco»
Un murale realizzato davanti alla scuola. Castellano: «Vogliamo ripartire»
BOLZANO «I graffiti? Forse una volta erano visti negativamente. Oggi rappresentano un modo per ripartire e riqualificare una determinata zona. Che poi è quello che abbiamo fatto noi a Don Bosco». Alex Castellano, presidente del quartiere, ha presentato così, ieri mattina, nel parco antistante la scuola Don Bosco, il murales realizzato da Matteo Picelli vincitore del concorso «Square of Mine», promosso proprio dal quartiere insieme all’associazione Volontarius/MurArte e l’Ufficio famiglia, donna e gioventù del Comune, per valorizzare il grande arco posto davanti all’istituto scolastico.
Ma come ha sottolineato Castellano, il murales vuole essere solo un punto di partenza. «Si pensa che i quartieri di ”periferia” debbano sempre essere di serie B rispetto al centro storico — ha spiegato — ma non è così: ci sono tanti modi per riqualificare una zona e noi, qui a Don Bosco, abbiamo tutta l’intenzione di seguire questa strada. Le richieste dei cittadini non sono in termini di sicurezza, come spesso erroneamente si può pensare: viene chiesta, invece, più illuminazione, marciapiedi nuovi. E noi andremo esattamente in quella direzione». Tra i presenti all’inaugurazione, anche l’assessora alla scuola, Monica Franch, l’artista Matteo Picelli e rappresentanti di Volontarius/MurArte. «L’idea del concorso — ha spiegato Franch — era quella di offrire ai giovani artisti bolzanini un’opportunità per abbellire e riqualificare l’arco nel parco della scuola Don Bosco. Un’occasione per rendere i giovani protagonisti e per far crescere, parallelamente, il senso di appartenenza al capoluogo. Un progetto condiviso e partecipato che ha coinvolto anche i cittadini nella fase di scelta delle varie proposte artistiche».
Alla fine, sono stati gli stessi abitanti del quartiere a premiare il lavoro di Picelli, tra i tre finalisti del concorso individuati da un’apposita giuria tecnica che aveva visionato nove bozzetti pervenuti: quattro le superfici murarie dell’arco decorate dallo studente bolzanino. Il risultato è ora visibile nel parco di fronte all’entrata principale della scuola.