Ala, Arco e Trento Il suono dell’Africa
Guinea e Mali al Namounyi Faré Show
Le associazioni Yan Kadi di Trento e Kike Yambe di Arco, in collaborazione con il Giardino delle arti di Trento presentano la prima edizione del Namounyi Faré Show, festival di danze tradizionali africane che arriva in regione con un intero weekend di spettacoli gratuiti. Primo appuntamento giovedì 7 ad Arco (ore 20 in Piazzale Segantini), poi sarà la volta di Ala sabato 9 (ore 20 a Malga Riondera) e il gran finale a Trento domenica 10 alle 20 presso il Giardino Santa Chiara, come chiusura delle attività all’aperto dell’estate 2017.
Direttore artistico dell’iniziativa è Alseny Bangoura, danzatore per molti anni membro del Balletto Nazionale della Guinea, che grazie ai suoi contatti internazionali di alto livello ha costruito un programma che comprende artisti come Assetou Diabaté (sorella del musicista Toumani Diabaté, già ospite a I Suoni delle Dolomiti), Mohamed Meduse Camara, Bamba Camara, Moussa N’Tanga Camara, Amara Toure e Adama Keita. Il focus è posto sulla cultura di Guinea e Mali, in un affascinante ed energico spettacolo di danza, musica, percussioni e canto e con uno speciale tributo alle tradizionali maschere africane. Un’occasione unica per conoscere una realtà culturale ricchissima. Elisabetta Miorelli, presidente dell’Associazione Yan Kadi, ha ricordato come alcuni ragazzi ospitati nelle residenze per migranti Fersina e Brennero si siano resi disponibili ad aiutare nella realizzazione del Festival. «Anche se la mission primaria del Nomounyi Faré Show è quella della diffusione della danza africana, la sua organizzazione ha già avuto delle prime ricadute dal punto di vista sociale di cui siamo molto felici. Il migrante non è solo la persona dalla quale tenersi lontano, ma un portatore di un patrimonio culturale ricchissimo che vale la pena conoscere».
L’assessore alla cultura Andrea Robol ha dichiarato: «Iniziative di questo tipo sono molto preziose perché la cultura permette di conoscere l’altro in maniera positiva. Soprattutto in questo momento di difficoltà è importante avere la possibilità di imparare a distinguere e dare un nome preciso alle cose». Oltre agli spettacoli, il Festival offre agli appassionati anche l’opportunità di partecipare a uno stage che si terrà da venerdì a domenica a Malga Riondera.